I profughi in scuole e biblioteche

Assessore Rozza: no a ordinanze anti degrado. L'idea: migranti al lavoro nei centri

Non ci sarà nessuna ordinanza anti bivacchi. «E se li spostiamo dalle aiuole della Centrale, dove li mettiamo?» esclude l'ipotesi anche l'assessore alla Sicurezza Carmela Rozza che inizialmente sembrava più aperta a valutare l'eventualità. «No, non risolveremmo niente, non saremmo in grado di far rispettare nessuna ordinanza» commenta, affiancandosi invece alla posizione del collega di giunta Pierfrancesco Majorino. Cade così nel nulla una delle prime richieste mosse dai residenti. Niente ordinanze quindi, quelle vengono confinate all'era Moratti. Ma l'assessore Rozza ha un'idea. Sta pensando di mettere i profughi al lavoro. «Quei ragazzi vanno impegnati». Per il resto la soluzione sta «nella programmazione». Per ora il Comune ha trovato mini soluzioni tampone. Ha deciso di disseminare gli stranieri in varie sedi di associazioni, biblioteche, scuole.

Le donne e i bambini la prossima settimana verranno ospitati al residence Carcano, la biblioteca di via San Marco a Brera è già piena. E qualche decina di profughi è stata portata anche nella scuola di via Fratelli Zoia, che già in passato il Comune aveva utilizzato per dare un tetto a famiglie in difficoltà.

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