Roma - Da un piano drammaticamente umano allo scontro politico. Il governo si schiera in difesa della vita. La casa di cura di udine si ferma per non perdere la convenzione pubblica, ma accusa il ministro Sacconi di pesanti ingerenze. Sono le ultime battute di quello che è diventato il "caso Englaro". A richiamare al cuore del problema ci ha pensato il presidente della Camera, Gianfranco Fini, con un forte invito al Parlamento: "Non si sottragga dal proprio compito di legiferare". Intanto i Radicali si appellano alla presidente della Regione Mercedes Bresso: "Se dovesse fallire la soluzione friulana, il Piemonte accolga Eluana Englaro".
L'invito di Fini La vicenda di Eluana Englaro "è una questione di fronte alla quale ciasuno si confronta con la propria coscienza", ma il Parlamento "non può sfuggire al dovere di legiferare". Il numero uno di Montecitorio cerca di riportare alla centralità del problema il caso Englaro sottolineando che, "quando la scienza porta il proprio confine più avanti il legislatore deve rispondere, altrimenti si crea un vuoto legislativo". Il presidente della Camera si augura, quindi, che "il Parlamento non si sottragga".
L'appello dei Radicali alla Bresso "Se dovesse fallire la soluzione friulana, il Piemonte accolga Eluana Englaro". I Radicali rivolgono l’appello alla Bresso mentre annunciano che domani inizieranno in città la raccolta firme per la petizione popolare su eutanasia, testamento biologico, suicidio assistito. "Denunciamo chi nega e Eluana Englaro il diritto all’autodeterminazione, e suo padre il diritto di portare a compimento ciò che i tribunali gli hanno concesso", dichiarano Giulio Manfredi del Comitato nazionale Radicali Italiani e Igor Boni, segretario dell’Associazione Adelaide Aglietta. Domani - spiegano - è la giornata di mobilitazione nazionale in memoria di Piergiorgio Welby e "il modo migliore per onorare la memoria di Welby è lottare affinchè le sue battaglie non siano state vane".
Le accuse della casa di cura La casa di cura 'Città di Udine', che nei giorni scorsi aveva dato la disponibilità a ospitare Eluana nel suo ultimo viaggio, in serata ha rimesso tutto in discussione: ha definito "intimidazioni" le iniziative del ministro Sacconi (che aveva inviato un atto di indirizzo alle Regioni al fine di "garantire a qualunque persona diversamente abile il diritto alla nutrizione e idratazione"), confermando la propria disponibilità ad accogliere Eluana a condizione, però, che "la Regione Friuli Venezia Giulia si prenda la responsabilità di condividere questo percorso di pietas". Al duro attacco della clinica hanno risposto i sottosegretari Eugenia Roccella e Francesca Martini. "Sacconi - ha detto Roccella - non ha intimidito nessuno, ma ha richiamato il Servizio Sanitario Nazionale alla sua funzione principale, che è quella di tutelare la salute di tutti i cittadini".
Non meno dura la Martini, per la quale "non è compito del Servizio Sanitario Nazionale quello di far morire le persone e una struttura che accettasse di farlo tradirebbe il suo mandato istituzionale". La posizione della clinica ha aperto un fronte di polemica politica anche in Friuli Venezia Giulia, dove non appare per nulla scontata la posizione della Regione.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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