Colpo di De Longhi che porta a casa un blasonato marchio tedesco, Braun, acquisendonene la licenza perpetua. In sintesi, nel momento in cui molti marchi del nostro Paese prendono il volo verso lestero, in questo caso è successo il contrario: Braun, nel segmento dei piccoli elettrodomestici per la cucina, lo stiro e la cura del corpo (rasoi ed epilatori), diventa italiano. Il mercato ha dimostrato di apprezzare la mossa di De Longhi e lo ha dimostrato acquistando le azioni del gruppo. In Borsa il balzo è stato dell11%. Loperazione è stata conclusa con la Procter & Gamble. La transazione, nello specifico, oltre alla licenza perpetua dellutilizzo del marchio Braun e dei brevetti connessi, prevede la cessione di alcuni asset produttivi e del magazzino relativi alle categorie interessate.
È anche previsto che un certo numero di dipendendi di P&G, per lo più situati in Germania, diverranno dipendenti di De Longhi al completamento della transazione. La proprietà del marchio Braun resta in capo a P&G.
Il segmento di business oggetto dellaccordo conta ricavi nellordine dei 200 milioni, per lo più concentrati nei mercati dellarea europea. Il prezzo concordato (escludendo il magazzino) è suddiviso in tre componenti: 50 milioni di euro, pagabili al momento della finalizzazione degli accordi, 90 milioni (in valore attuale) differiti, in quote annuali costanti, nei prossimi 15 anni, e una quota variabile (da 0 a 74 milioni, in valore attuale) legata alle vendite a marchio Braun nei primi cinque anni.
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