Lo sanno anche i bambini: i dati delle dichiarazioni dei redditi vanno maneggiati con cautela, perché da sempre offrono una rappresentazione parziale della situazione economica del Paese. Parziale nel senso di sottostimata, evidentemente, visto lelevato tasso di evasione fiscale.
La premessa non scalfisce il messaggio che arriva dalle dichiarazioni dei redditi 2009: limponibile medio, dicono i primi dati dellAgenzia delle entrate, anticipati dal Corriere della Sera, parlano di un aumento medio del 3 per cento rispetto allanno precedente. La media del reddito dichiarato dagli oltre 41 milioni di contribuenti ammonta a 19.110 euro, pari a 1.592 euro al mese. Bisogna tener presente che le dichiarazioni Irpef del 2009 sono relative ai redditi registrati nel 2008. Il dato di 19.110 euro si confronta con i 18.540 euro medi denunciati lanno precedente (imponibile 2007). Resta il fatto che in un anno - il 2008 - in cui già soffiavano i venti di crisi internazionale e il Pil italiano calava dell1 per cento, la ricchezza dichiarata dalle famiglie ha sostanzialmente tenuto.
E se questo dato può in parte costituire una sorpresa, meno spiazzante risulta la distribuzione dei redditi. La regione più ricca è ancora una volta la Lombardia con 22.580 euro di reddito medio, cioè 1.881 euro al mese: una conferma quasi scontata. La più povera invece è la Calabria con 13.920 euro (1.160 euro al mese). Va osservato che tra la regione dai redditi più alti e quella con i più bassi cè uno scarto del 62,2%.
La Lombardia si conferma la regione più ricca, la Calabria invece la più povera. Tra le città, Milano è quella con il maggior reddito (30.930 euro lanno, pari a 2.577 euro al mese, ovviamente lordi); al secondo posto, notevolmente distanziata, si piazza Roma con 25.650 euro di reddito medio annuo per contribuente; allultimo posto invece figura Catania (18.600 euro). La città del Mezzogiorno che sta meglio è Bari, allottavo posto con un imponibile medio denunciato nel 2008 di 21.720 euro.
Cè comunque da sottolineare che, pur permanendo il divario con il Nord, le regioni del Mezzogiorno hanno fatto registrare una crescita notevole, in molti casi superiore alla media nazionale del 3 per cento. Un andamento difficilmente spiegabile con landamento delleconomia, visto che nel 2008 la recessione ha colpito di più il Sud, con un calo del Pil dell1,5% contro il meno 0,8% del Nord. Secondo alcuni esperti, il maggior aumento dellimponibile nel Mezzogiorno sarebbe dovuto al fatto che i lavoratori autonomi in particolare si sono messi a dichiarare più di quanto facessero in passato. Soprattutto nel settore dei servizi, artigianato, commercio, professioni.
Il governo, che ha intrapreso la lotta contro levasione in maniera molto più decisa ed efficace rispetto al passato , quantifica ancora la quantità di redditi «occulti» in una cifra colossale: 100 miliardi di euro sottratti allautentica conoscenza dellerario e agli obblighi che ne conseguono. Una cifra che, da sola, vale dieci volte lultima manovra finanziaria.
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