Cittadini sul piede di guerra in zona Navigli contro i gestori dei locali notturni in vista del nuovo piano estivo di isola pedonale. La chiusura di alcune vie del quartiere al traffico aveva generato proteste già l'estate scorsa: «Grazie al progetto Isola pedonale estiva 2008, spacciato per iniziativa culturale, i gestori di locali avevano ottenuto di poter mettere sedie, tavoli e gazebo lungo le sponde tutte le sere fino a tarda notte spiega Roberto Rivolta, del Comitato dei residenti che venerdì sera ha organizzato una riunione dei cittadini del quartiere -. Cultura non ne abbiamo mai vista, mentre abbiamo subito il caos della movida con il risultato che ambulanze e vigili del fuoco, se chiamati, non sono potuti intervenire perché non riuscivano a farsi largo tra bancarelle abusive e tavoli».
Quest'anno, l'associazione «Vivere in Navigli», che raccoglie 92 proprietari di locali notturni, ha chiesto che l'isola pedonale iniziasse il 15 febbraio 2009 fino al 4 ottobre, con orari dalle 15 alluna di notte durante la settimana e fino alle 2 venerdì e sabato: una richiesta che ha fatto insorgere i residenti: «Si trattava di una provocazione si difende il presidente di Navigli Domani , in realtà noi chiediamo che l'isola parta il 18 di aprile». Fra le richieste contenute nel documento stilato dai gestori, anche la possibilità di organizzare manifestazioni musicali fino a mezzanotte, la concessione ad organizzare bancarelle di commercio ambulante, e il permesso di posizionare panchine.
I residenti però non ne vogliono sapere: «Negli ultimi anni le licenze concesse dal Comune sono diventate 210 in poche centinaia di metri afferma Gabriella Valassina, dei Comitati -. L'amministrazione ha fatto propria la cultura dello sballo facendo dei Navigli un divertimentificio, senza alcuna tutela per la salute di noi cittadini».
I proprietari dei locali notturni però non ci stanno: «Sono pronto a sedermi ad un tavolo delle trattative anche domani con i residenti, per trovare una soluzione afferma Gionta, che contrattacca -. Di fatto, il lavoro dei locali si concentra nelle ore serali dei fine settimana. Se ci tolgono anche questo, per noi è impossibile sopravvivere».
I Comitati hanno però redatto un libro bianco sui problemi che affliggono la zona, e sono passati alle vie legali con la costituzione del «Comitato per la tutela dei Navigli», che ha finora raccolto 3mila euro fra i residenti per promuovere una causa civile di risarcimento danni contro il Comune. Hanno anche scritto un esposto alla Procura di Milano.
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