I ricordi rinascimentali di Armodio

C’è un grande silenzio attorno agli oggetti di Armodio; la sospensione che segue il punto di domanda si fa materia nella tempera e avvolge libri, mele e caffettiere. La mostra del pittore figurativo piacentino a Roma, nello spazio della galleria Incontro d’Arte di via del Vantaggio, è un’occasione speciale, per la cura dell’allestimento, per la scelta delle opere, per l’ambiente raccolto che ne esalta le qualità tecniche e la forza di suggestione. Vi si scopre, o ritrova, un artista fuori dal tempo, perfettamente padrone di una tecnica antica e démodé come la tempera su tavola. La musica un po’ misteriosa e fragile, che è la voce dei personaggi-oggetti, e insieme il silenzio dal respiro trattenuto dei marmi su cui sono appoggiati, dei bianchi del muro, del lino, dei cartigli, delle pagine di libro, dello smalto su metallo: un tessuto fatto parimenti di silenzi e di suoni quasi impercettibili è l’arte esposta oggi dall’artista, rappresentata da opere realizzate negli ultimi due anni. Tra surrealismo e metafisica, ricordi rinascimentali, Novecento e altre affinità e ascendenze, Armodio resta se stesso, con l’ironia di sempre e la serietà del «mestiere». Le sue Caffettiere sono esseri curiosi: appaiono al guinzaglio gentile di un filo fatto di minute pennellate di rosso puro, come cagnolini di razza, o con un anima labirintica in omaggio all’Arianna del mito, composte in singolari ménage à trois o fiere di un pennacchio piumato multicolore. Spilli e frecce appuntano i cartigli e affondano nelle tovaglie oppure corteggiano la mela di Guglielmo Tell, come suggerisce il titolo, mentre lacci, fili di ferro, uncini, manici per finta e pomelli, tappi d’ottone e anelli (minuscoli brani di virtuosismo prospettico) sembrano gioielli adagiati sul velluto della tavola, producendone nell’immaginazione il rumore del contatto.

Lo spettatore attento al dettaglio vedrà nel profilo luminoso sottile del piano che avanza verso di lui l'invito allo stupore per il pezzo di bravura, e l'avvertimento: c'è una magia delle cose che si incontra mantenendosi alla giusta distanza.
Fino al 30 novembre. Ingresso libero.

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