I rifugiati «sfrattati» da Tor Marancia ospitati in un tendone

Un centinaio di letti e altrettante coperte forniti dalla protezione civile, sei bagni chimici, una fontanella con acqua fredda per lavarsi. Così da lunedì sera oltre un centinaio di rifugiati politici vive sotto un tendone fatiscente in via della Vasca Navale, davanti all’ex cinodromo, in attesa che, come promesso dal Campidoglio, venga trovata una sistemazione adeguata. «Abbiamo rischiato di prenderci una polmonite questa notte - ha raccontato ieri Mariam, etiope, capelli bianchi -. Questa mattina sono venuti quelli della protezione civile a tentare di chiudere qualche buco laterale del tendone ma, come è possibile vedere, l’aria entra dappertutto. Non abbiamo il riscaldamento e nessuno ci ha portato da mangiare».

I rifugiati, secondo quanto promesso dal Comune, dovrebbero restare non più di tre giorni in attesa della possibile requisizione di una struttura dove collocarli. I rifugiati, sgomberati più di un mese fa da un palazzo occupato della Romanina e poi da una palestra scolastica alla Magliana, lunedì sera hanno dovuto lasciare un’altra struttura occupata a Tor Marancia.

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