«I rimborsi per noi? Tanti sospetti e nessuna certezza»

Lavorano a Mirandola sotto i tendoni, hanno speso decine di migliaia di euro per ricominciare a lavorare, per non lasciare a casa trenta famiglie. In attesa dei soldi che verranno. Rino Fenzi è il titolare di Siria, una solida ditta che si occupa di impianti di irrigazione e di piscine. E come tanti imprenditori non dorme la notte ma non solo per le scosse.
Fenzi il terremoto ha paralizzato l'azienda proprio d'estate.
«Esatto e non possiamo permettercelo. Così ho escogitato una soluzione alternativa. Ho noleggiato dei tendoni e ho trasferito il materiale all'esterno del capannone lesionato».
Quanto è costato questo scherzetto?
«Per il noleggio dei tendoni spendo 30 milioni per tre mesi. Ma per mettere in sicurezza i tecnici e trasferire la merce all'esterno delle aree a rischio devo sborsare 100 mila euro».
Una somma pesante per chi è già in ginocchio.
«Posso anticipare questi soldi solo perché la azienda è solida. L'ha messa in piedi mio padre e ora ci sono io a dirigerla. Ma solo chi ha le spalle grosse può mettere mano al portafoglio. Le altre aziende in difficoltà aspettano e rischiano di chiudere in attesa delle sovvenzioni».
Ma non vi ha rassicurato il presidente Napolitano?
«Il Presidente ha fatto un atto di presenza. Personalmente io non l'ho visto perché ero in azienda per recuperare il tempo perso tra un terremoto e un altro. I tre mesi estivi sono fondamentali per il nostro fatturato e io ci tengo che i miei dipendenti abbiano un posto di lavoro anche in futuro».
Lei è tentato a trasferirsi?
«Questa è la mia terra e ci voglio restare. Ma se non ci sono le condizioni per lavorare devo pensare a delle alternative».
Quali sono le sue priorità?
«Innanzitutto vorrei sapere quando e quanto ci pagheranno. Il governo dice che avremo i rimborsi. Ma verranno distribuiti in proporzione alla stima dei danni. Quindi non c'è alcuna certezza».
Mi sembra molto scettico.
«La nostra paura è che i soldi arrivino alle grandi realtà biomedicali che sembra siano già tranquille sui rimborsi. Forse questa corsia preferenziale è stata fatta per paura che quelle aziende, in mano agli stranieri, possano chiudere e andare da un'altra parte. Ma qui ci sono anche molti piccoli imprenditori e le risorse devono essere equamente distribuite».
Oltre ai soldi cosa chiedete?
«Chiarezza sulla normativa antisismica.

In pratica io voglio sapere se mi conviene abbattere il vecchio capannone e ricostruirlo ex novo o risistemarlo. Ancora non sappiamo che regole seguire per la messa in sicurezza degli impianti. Ma quello che tutti si chiedono è: cosa aspettano a fare chiarezza?».

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