«I risarcimenti? Pochi e lo Stato resta assente»

In chiesa non c’era più un posto a sedere quando sono stati celebrati i funerali di Mauro Zannori. Tutti hanno voluto rendere omaggi o all’operaio morto sul lavoro. I colleghi di lavoro, gli amici, i conoscenti, non ripetevano altro che queste poche parole: «Era il collega che tutti avrebbero voluto avere, era una persona straordinaria». Oggi l'anziana madre di Mauro affida ad un solo commento il dolore mai sopito di quei giorni: «È stata una tragedia, la nostra famiglia è distrutta per sempre e nessuno, meglio di noi, può capire cosa stanno provando i familiari degli operai di Torino». Il figlio invece preferisce non parlare, ancora troppo scosso per il trauma, come un incubo ad occhi aperti. Il papà gli aveva promesso un viaggio in America che non ha mai potuto regalargli. I contributi economici che percepiscono i parenti delle vittime sul lavoro sono irrisori e variano a seconda degli anni di attività.

In questo caso, la ditta di cui era dipendente Zannori, si mostrò disponibile ad aiutare il ragazzo anche economicamente. L'aiuto che offre lo Stato è però pochissimo. «Voi potete immaginare cosa proviamo ancora oggi. Niente potrà farci dimenticare quei momenti». Dice con un filo di voce quella mamma che ha visto morire il figlio.

Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica