Politica

I segreti Usa sul premier Lui e il Paese ostaggi dei magistrati comunisti

Un rapporto di Wikileaks conferma ciò che sapevamo: Berlusconi e l'Italia sono ostaggio delle toghe rosse. Ecco i dispacci Usa: dai magistrati tempistica politica

I segreti Usa sul premier 
Lui e il Paese ostaggi  
dei magistrati comunisti

Adesso lo certificano anche gli americani: la tempistica delle azioni giudiziarie italia­ne è politica e la nostra magistratura è sta­ta infiltrata­da membri del partito comuni­sta durante tutti gli anni della Guerra fredda. È quan­to scrive ai suoi superiori oltreoceano il numero due dell’ambasciata americana a Roma in un rapporto in­­tercettato e diffuso da Wikileaks, l’organizzazione che ha piratato centinaia di migliaia di documenti ri­­servati dell’amministrazione Usa. Sarà difficile trova­re oggi sui giornali (gli stessi che pubblicarono con grande rilievo altri documenti simili ma critici col no­stro governo) questa notizia. Il perché è ovvio. Distur­ba la campagna stampa a sostegno dei pm eroi e di­sinteressati, quelli che in realtà stanno braccando per altri fini Silvio Berlusconi da ben 18 anni.

La lette­ra ex top secret è dell’ottobredi due anni fa,all’indo­mani della sentenza di primo grado che condannava Berlusconi a pagare 750 milioni di euro al nemico De Benedetti. Nel frattempo, come noto, le cose non sono cam­biate. Anzi,la caccia all’uomo si è intensificata e i pm ormai non hanno più remore a sconfinare nell’illega­lità. L’ultimo caso (l’inchiesta della Procura di Napo­li su Tarantini) ne è la prova. Tanto che anche il mode­rato e antiberlusconiano Pier Ferdinando Casini ha sbottato di fronte allo scempio della diffusione di in­tercettazioni di telefonate private del premier che non hanno alcuna rilevanza penale. Neppure Enrico Mentana, nel suo Tg di ieri sera, ha potuto esimersi dal dire che la magistratura, trascrivendo e diffon­dendo quelle telefonate, ha commesso un mezzo sbaglio. E no direttore, i mezzi sbagli non esistono, o è o non è. Possibile che nessuno dei democratici opi­nionisti abbia il coraggio di usare le parole giuste?

Che sono: mascalzonata, illegalità, abuso di potere. Possibile che nessuno se la senta di chiedere con for­za la rimozione dei pm che violano apposta le leggi per raggiungere obiettivi politici e mediatici? Mezzi sbagli? Ma perché non dire la verità agli ita­liani, di che cosa si ha paura? Non solo è inquinata la giustizia, come dicono anche gli americani, ma an­che l’informazione, pavida, appiattita sulle procure e sull’antiberlusconismo militante. Ieri la Borsa di Milano ha perso quasi il quattro per cento dopo due giorni di guadagni consistenti. I commenti dei soliti soloni? Colpa del governo e della sua manovra. Già, peccato che la stessa sorte è toccata ieri a tutte le Bor­se e­uropee e che quella americana ha addirittura su­bito un tonfo. Anche un bambino capirebbe che Ber­lusconi non c’entra nulla, ma purtroppo i bambini non scrivono sui giornali né dirigono i telegiornali.

Altro esem­pio, a proposito di telegiornali. Lo specchia­to capo della sinistra, Pierluigi Bersani, ha annunciato querela nei miei confronti per­ché l’altra sera,ospite a Linea Notte (ultimo Tg di Raitre), ho proposto che il Pd, invece che criticare il piano anti evasione proposto dal governo, pagasse le tasse sulle tangenti incamerate dai suoi uomini coinvolti nel ca­so Penati. Apriti cielo, certe cose non si pos­sono dire, mentre altri (il direttore del Fatto Antonio Padellaro, presente in studio) possono tranquillamente sostenere che gli evasori fiscalisono tutti di centrodestra. E invece io insisto. John Woodcock è un pm che sta commettendo illegalità, non contento di avere già incarcerato in passato­ persone che sono poi risultate completamente estranee ai fatti, tanto da essere risar­cite dallo Stato. Così come sono convinto che Bersani o chi per lui dovrebbe restitui­re i fondi neri del Pci e la montagna di denaro percepita illegalmente negli anni da uo­mini del Pds prima e Pd poi. Soldi sottratti alle imprese, alle casse dello Stato, al fisco. Se gente che appartiene a quella storia bol­la come evasore il popolo del centrodestra cade nel ridicolo.

Hanno rubato,evaso,im­brogliato e se l’hanno fatta franca quasi sempre è soltanto perché avevano, e han­no, dalla loro quei pm che gli americani hanno ben individuato: comunisti che si so­no riparati dentro la magistratura in attesa di essere utili non alla giustizia ma alla loro causa politica.

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