E il senatore Pdl a «Un giorno da pecora» su Radio2 rispolvera la satira alla maniera di Dante, vittime designate i leader del terzo polo. Domenico Benedetti Valentini, senatore del Popolo della libertà, domenica sera alla cena dei colleghi del partito, vestito da Dante Alighieri, ha declamato insieme alla collega Alessandra Gallone, vestita da Francesca da Rimini, terzine contro il Grande centro, poi riproposte ai microfoni della radio. Ecco il testo: «Io son Pier Ferdinando dei Casini, di quei sodali urlava il principale. E non secondo io son, berciava Fini, sia per il governo attual sia potenziale. Terzo appariva il siculo Lombardo, dall’occhio divergente e boccalata. Assai più scialbo e dal ceruleo sguardo, Rutelli rutellava in quarta fiata». Non basta: «Questa è una versione edulcorata», ha precisato Benedetti Valentini, aggiungendo di non poter «disvelare quale sia la pena dantesca del contrappasso che viene inflitta a chi vuole stare con una gamba di qua e una di là...».
Il senatore ha poi bacchettato, ovviamente sempre in versi, i suoi critici e la stampa: «A quanti non comprendono che è un gioco, direi che di spirto e acume ne hanno poco. E a chi soffiasse alla maligna stampa, che è tempo di imparare come si campa».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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