I soldi ci sono, o ci sarebbero, basta chiederli. Peccato che lassessore alla Cultura Stefano Boeri, che continua a piangere miseria per la mannaia operata dal collega al Bilancio Bruno Tabacci, non sia interessato a farlo. Con unincredibile piroetta larchistar si era lanciato in un peana contro i tagli al suo assessorato, salvo poi fare marcia indietro il giorno seguente al grido di: «è una sfida, si può fare cultura offrendo di più con meno».
Tantè. Eppure a novembre in Europa si discute di finanziamenti alla cultura per il prossimo triennio, ovvero da qui al 2015, anno di Expo: a disposizione di Europa creativa un miliardo e 800 milioni di euro, cui vanno aggiunti altri sei miliardi del Fondo sociale europeo e del Fondo europeo sviluppo regionale. Fondi destinati ai progetti di produzione culturale che puntino alla collaborazione pubblico - privato - - no profit. Così se Roma e il Lazio, Ancona e le Marche, Puglia, Torino sta, Milano non ha alcun rapporto e nessuna interlocuzione con lo European Culture Forum. Eppure Silvia Davite, portavoce di Giovani Frontiera Milano ha cercato più di una volta di parlarne con lassessore Boeri che non sembra interessato.
I soldi ci sono ma Boeri non li chiede
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