
Nell'ultimo libro che aveva programmato di scrivere voleva "parlare del dono della vita e dei suoi doni. Nonostante le difficoltà". E se le difficoltà sono state più forti del suo cuore, fragile da troppo tempo, non hanno incrinato fino all'ultimo giorno la sua grande passione per la musica. Alfredo suonava, anche, ma scriveva soprattutto. Ogni venerdì, giornata di uscita delle nuove canzoni, fin da quando era alle medie alla Cavalieri Alfredo commentava, recensiva i brani, faceva le sue classifiche. Una volta al liceo linguistico Agnesi il suo impegno è diventato "professionale": ha riempito decine di taccuini, scritti fitti fitti, tutti a mano. E dentro riga dietro riga si delineava il suo sogno, quello di diventare un critico musicale. Alfredo aveva appena 15 anni quando, lo scorso anno, il suo cuore ha cessato di battere. Ma i suoi genitori Angela e Francesco Galluzzo, hanno deciso che i "Taccuini Musicali" di Alfredo potevano diventare qualcos'altro. Qualcosa senza fine, che possa coinvolgere decine di ragazzi, anzi centinaia (l'obiettivo è 500 per l'esattezza). Come? Con un progetto gratuito patrocinato dal Comune rivolto a ragazzi dai 14 ai 19 anni per educarli all'ascolto consapevole, al cantautorato, alla critica musicale. L'ultimo giorno per aderire al bando è oggi. Possono accedere scuole, oratori e singoli. "È un sogno che vive: un progetto di formazione che porta la musica d'autore e la critica musicale nelle scuole e nelle realtà educative, dove nascono i desideri e germoglia il futuro. Perché il sogno di Alfredo, che avrà per sempre 15 anni e che amava la bellezza, la musica e la vita, possa ispirare, accendere pensieri, passioni e parole", raccontano i suoi genitori.
Al progetto hanno aderito grandi firme della critica musicale italiana e artisti, tutti uniti per accompagnare i ragazzi in un percorso che parte a settembre e culminerà in primavera con un evento a Milano, tra letture pubbliche e musica dal vivo. Il tema scelto per la prima edizione è quanto mai attuale: "La musica e gli ultimi", una riflessione su come la canzone italiana ha dato voce a chi non ce l'ha.