I tagli agli ospedali spaventano la Vincenzi

(...) del «suo» senatore Graziano Mazzarello che annuncia il voto decisivo per la cancellazione del ticket da 10 euro e quindi della figuraccia per una promessa finora non mantenuta. Ieri, prima che arrivasse la notizia, già era esplosa la grana degli ospedali. Perché l’assessore Claudio Montaldo, durante un’assemblea sindacale al Santa Corona di Pietra Ligure già sul piede di guerra, ha cercato di tranquillizzare i dipendenti dell’ospedale dicendo che anche per il Villa Scassi di Sampierdarena è stata decisa la «deaziendalizzazione». Cioè la cancellazione dell’autonomia, la dipendenza diretta dalla Asl e, nei fatti, la condanna al progressivo ridimensionamento di un ospedale che non dà problemi e che è un fiore all’occhiello della Sanità ligure. Un mal comune, che aumenta solo gli scontenti. E che fa esplodere un caso, finora mascherato e «rinviato» a dopo le elezioni.
Se ne sarebbe dovuto parlare a giugno, a urne chiuse, per non far sapere ai genovesi cosa vuole fare il centrosinistra degli ospedali esistenti. E per non dare una grossa spallata ai sogni di Marta Vincenzi che va tatticamente tacendo sul futuro della Sanità. Ma ormai il piano Montaldo sta venendo allo scoperto. Ieri in consiglio regionale la consigliera Udeur Roberta Gasco ha presentato un ordine del giorno per impedire alla sua giunta di mettere le mani sul Santa Corona. I Verdi sono già sul piede di guerra. Rifondazione Comunista annuncia la sua opposizione. «Sulla Sanità non si tratta - taglia corto il segretario regionale Giacomo Conti -. È una sofferenza e c’è una contrarietà a 360 gradi. Queste decisioni vanno prese con una votazione del consiglio e noi non le avalleremo. Perché prima semmai si migliorano i servizi e poi si ragiona su come razionalizzarli. Soprattutto di fronte a punti di eccellenza come il Santa Corona e il Villa Scassi». La bordata più dura arriva dall’Udc. Che ricorda anche come il presidente della commissione Sanità, l’ulivista Antonino Miceli, abbia anche aggiunto che «alcuni reparti di alta specialità dovranno traslocare da Genova alla Provincia di Savona». E che nei piani di Montaldo dovrà essere «ridotto o addirittura chiuso anche l’ospedale di Voltri, dopo il blocco dell’ospedale di vallata». Uno schiaffo all’intero ponente genovese, a quel serbatoio di voti della sinistra che ora sa come verranno investiti le sue preferenze. Nicola Abbundo, capogruppo dell’Udc, porta anche le prove che legittimano i suoi timori: «Il senatore Aleandro Longhi, ex Ds, uomo forte della sinistra a ponente, continua a scrivere mail ai capigruppo di maggioranza e opposizione per invitarli a non toccare l’ospedale di Voltri. Tanta insistenza dimostra che il piano di Montaldo è chiaro». Abbundo insieme al collega Matteo Marcenaro ha presentato un nuovo ordine del giorno contro il progetto di tagli e spostamenti. E Beppe Costa, di Forza Italia, incalza una sinistra che si fa opposizione da sola.
Poi c’è la buona notizia. Quella rilanciata dal senatore Graziano Mazzarello. È stato cancellato definitivamente il ticket da 10 euro su visite specialistiche e diagnostica.

Non si pagherà dunque più questa ennesima gabella introdotta dal governo Prodi. Ma la grana degli ospedali che la sinistra, anzi l’asse Ds-Margherita, vuole chiudere preoccupa molto di più. Per conferme chiedere a Marta Vincenzi, che deve far finta che non sia vero.

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