I tassisti: «Abbiamo vinto, ora basta scioperi»

La notizia diffusa via sms: «Visto che alla fine i blocchi selvaggi sono serviti?»

Giovanni Buzzatti

«Abbiamo vinto». C’è chi lo dice apertamente (il duro della categoria, Alfonso Faccioli) e chi parla «di buon risultato» ricordando che «la trattativa comincia ora». Il ministro Perluigi Bersani, dopo un incontro con i sindacati dei conducenti, si è detto disposto a modificare il decreto sulle licenze delle auto bianche «se dalla categoria arriveranno proposte alternative per migliorare il servizio». E la notizia è subito rimbalzata da Roma a Milano. «Ho informato i colleghi - racconta Nereo Villa, appena uscito dalla riunione al ministero -. Bersani è disposto a togliere il cumulo delle licenze contenuto nel decreto. Era quello che chiedevamo, lunedì si aprirà un tavolo tecnico per trovare le soluzioni alternative. Per questo lo sciopero di martedì è stato revocato».
I telefoni iniziano a squillare alle 19, mezz’ora dopo arriva la conferma dai giornali radio: il decreto sui taxi sarà modificato. «Ho chiamato i colleghi per rassicurarli, è andata come speravamo» racconta Salvatore Luca, sindacalista dell’Unione Artigiani. Gruppi di tassisti aspettavano notizie nel posteggio di Linate o in via Messina alla sede del Satam, il sindacato più forte in città. Qui, oggi alle 10,30, i tassisti si riuniranno per stilare le proposte alternative da inviare a Roma. «A Milano abbiamo le idee chiare: lavorando sulla flessibilità dei turni si possono ottenere risultati migliori, senza soffocare la categoria» concordano Raffaele Grassi del Satam e lo stesso Salvatore Luca. Il Satam ha comunicato via sms la buona notizia ai duemila associati: «Bersani apre alla categoria, disponibile a rimuovere cumulo licenze, sospeso il fermo di martedì 11» hanno letto i conducenti sui telefonini.
Il decreto, approvato venerdì scorso, aveva scatenato la rivolta del tassisti: cinque giorni consecutivi di blocco del servizio, una protesta terminata mercoledì notte, quando il ministro ha accettato di discutere del decreto con la categoria. «Non ci voleva poi tanto, bastava togliere il cumulo delle licenze» riprende Faccioli. Si riferisce alla possibilità data ai Comuni di vendere nuove licenze a chi già ne possedeva una. Da qui la definizione di «cumulo», un modo, secondo i tassisti, per far entrare nel settore grossi gruppi e rompere lo «schema» attuale: un titolare di licenza-un taxi. «Ora possiamo dire che gli scioperi dei giorni scorsi sono serviti, non potevamo aspettare quello dell’11» aggiunge Faccioli. Il suo telefonino squilla in continuazione. «Sono i ragazzi, mi chiedono se è vero, dico che possono fidarsi, il governo ha accettato quello che gli chiedevamo. Le reazioni? Sono felici. Ma la battaglia non è chiusa, ora parte la trattativa».


A discutere con i tecnici del ministero ci sarà, tra gli altri, il milanese Villa: «Faremo le nostre proposte. Se non andranno bene? Allora si tornerà in pista...» sorride. Blocchi del servizio nei prossimi giorni, per ora, sembrano improbabili.

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