Politica

I tassisti non fanno sconti, le città restano a piedi

Emiliano Farina

da Roma

L’unica possibilità di prendere un taxi in queste giornate è di appartenere a una «categoria protetta» in una delle città dove il servizio telefonico radiotaxi funziona ancora, anche se a singhiozzo: anziani, disabili, donne in gravidanza o persone che devono raggiungere l’ospedale.
Il bollettino degli scioperi delle auto bianche parla infatti di blocchi, caos e presidi ovunque. Almeno fino a domani, quando il ministro per lo Sviluppo economico, Pierluigi Bersani, riferirà ai sindacati se le proposte sul cumulo di licenze presentate dai tassisti all’incontro tecnico di oggi alle 15 sono compatibili con lo spirito del suo decreto sulle liberalizzazioni. Nel frattempo mezza Italia - e anche più - resta appiedata e arrabbiata.
Pochissimi i taxi in servizio all’aeroporto romano di Fiumicino e disagi per cittadini e turisti che possono servirsi soltanto dei servizi di trasporto alternativi messi a disposizione dalla società che gestisce gli aeroporti della Capitale (Adr). L’assenza delle auto bianche dai parcheggi della stazione Termini e di piazza Repubblica ha solleticato la verve imprenditoriale dei colleghi abusivi, pronti a caricare a cifre da capogiro i turisti rimasti appiedati.
Braccia incrociate anche per i duecento tassisti di Catania che hanno sospeso il servizio, compreso quello per l’aeroporto di Fontanarossa. «In attesa di nuove notizie», precisano in coro. Taxi fermi anche a Napoli dove i conducenti si sono riuniti spontaneamente in piazza Municipio per discutere della situazione e per poi presidiare piazza del Plebiscito. Nelle Marche i colleghi di «Confartigianato taxi e autonoleggio» minacciano di bloccare le corse per l’aeroporto di Ancona-Falconara. A Bologna, invece, pur confermando lo stato di mobilitazione, il servizio radiotaxi è ripreso ma a singhiozzo, con corse soltanto ogni quindici minuti. Forti disagi anche a Genova, dove ieri mattina i tassisti si sono riuniti in piazza De Ferrari per protestare contro il decreto Bersani. Taxi al palo anche a Torino, con i conducenti delle auto bianche riuniti da venerdì sera in assemblea permanente davanti all’aeroporto di Caselle. Giornata particolarmente difficile a Milano: anche nel capoluogo lombardo vige la «legge» del blocco delle corse a oltranza contro la liberalizzazione del mercato. I telefoni dei radiotaxi risultano occupati o, quando squillano, non risponde nessuno. «Oggi manifestiamo con pacatezza», spiegano dal sindacato artigiani tassisti di Milano e provincia (Satam), «ma in caso di fallimento delle trattative cambieremo strategia».
Ma dopo due settimane di blocchi e proteste, milanesi e romani sembrano essersi abituati a convivere col disagio. Pur di raggiungere comodamente stazioni e aeroporti, sono infatti disposti ad affidarsi a servizi di noleggio con conducente (Ncc). Gli operatori del settore confermano infatti che dall’inizio delle agitazioni dei tassisti le richieste di autisti privati sono aumentate del venti per cento nel capoluogo lombardo e del trenta a Roma. Il Codacons ha invitato i sindaci Letizia Moratti e Walter Veltroni a istituire nuove linee di autobus per aeroporti e stazioni.
La prossima mossa dei tassisti è un grande raduno nazionale fissato per domani nella Capitale. Tutti al Circo Massimo dalle sette del mattino per poi raggiungere a piedi piazza Santi Apostoli. In attesa che il governo gli dica cos’ha deciso.

Poi si vedrà.

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