I tessuti tecnologici alla ricerca di creatività

I tessuti tecnologici alla ricerca di creatività

Si è tenuto recentemente un breve convegno, da parte di «Tecniche Nuove» e sotto la direzione di un'esperta come Carla Maria Braccini, sul tema: «Dal tessuto d'arredamento al tessile per abitare». L'argomento, come è chiaro, puntava sulle performance tecnologiche della produzione tessile destinata all'arredo e alle considerazioni strategiche per un mercato che è certamente in continuo divenire. Gli esperti e specialisti del settore non sono mancati e quindi l'avvenimento ha senz'altro mostrato tutta la sua validità. Certamente non tutti sanno come la tecnologia abbia in questo settore compiuto passi da gigante, nelle direzioni più impensate e più proficue per il consumatore. Basti pensare che una fibra prodotta in Italia, è stata trattata in laboratori californiani in maniera tale che se con essa si produce un tendaggio, questo di notte trasmette al locale la luminosità accumulata durante il giorno. Esistono po fibre che sono in grado di trasmettere, attraverso i rivestimenti con esse realizzate, profumi particolari ed aromi gradevoli, come pure per locali dove vi sono persone che fumano esistono tessuti realizzati con fibre che attraverso un'azione catalitica garantiscono aria pulita per ventiquattro ore al giorno. Non basta. Tessuti decorativi che impediscono agli agenti patogeni, ai microorganismi, ai germi nosocomiali e tossine, di moltiplicarsi. Una vera e propria azione antimicrobica. Altri particolari finissaggi permettono oggi di ottenere tessuti che puliscono l'aria dai cattivi odori, dalla polvere e da ogni agente che può rendere sgradevole il permanere in un ambiente. Il tessile quindi si va trasformando grazie alla tecnologia più sofisticata e dovrebbe con questo favorirne il consumo. Non sembra invece sia così, perché il mercato sia interno che esterno al nostro Paese sembra conoscere un periodo difficile, dovuto non solamente alla famosa concorrenza cinese.

Un poco il relativo glamour di quanto offrono i grandi gruppi, un poco i costi che lievitano in ogni azienda, un poco e in questo caso certamente non poco, la mancanza di manifestazioni importanti, di prestigio, nuove sotto ogni aspetto, che mostrino il tessile sotto ogni sua forma ed aspetto. Purtroppo in questo settore cultura e promozione sono cose quasi sconosciute, come il convegno ha sottolineato.

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