Alessandro Parini
Cè chi si dice semplicemente «disgustato» - due nomi eccellenti su tutti: Alba Parietti e Pippo Baudo - e chi invece difende tutto e tutti. Aspettando il dolce tempo della rivincita, se mai arriverà. Affidandosi alla giustizia e alla difesa che, da domani, Moggi e Giraudo metteranno in pista. Insomma: fino a quando non ci sarà un verdetto, molti tifosi juventini (la maggioranza?) non si arrendono alle intercettazioni telefoniche. Domenico Chieffo è il presidente dello Juventus Club Augusta Taurinorum, 1300 soci sparsi in tutta Italia e 700 abbonati: «Perché tutto questo salta fuori alla fine del campionato? E perché tutti ci condannano prima ancora che un giudice abbia dato il proprio parere? Se ci sarà verdetto di colpevolezza, allora arriverà anche la nostra condanna: prima, no. Senza prove e senza il parere della magistratura, non accettiamo la morale da parte di nessuno. Dopo di che, siamo d'accordo con la proposta di Galliani: serve un codice etico, servono uomini nuovi che facciano rispettare le regole».
Il tutto, con la certezza di voler festeggiare l'eventuale scudetto conquistato oggi sul neutro di Bari: «Certo che festeggeremo, fino a prova contraria non abbiamo rubato nulla. Io sono come San Tommaso: voglio vedere i fatti e, per il momento, i fatti dicono che siamo davanti a tutti e che non c'è ancora stato alcun processo. La Juve in B? Manco me la immagino».
Antonio La Rosa è invece l'editorialista del sito www.juventus1897.it, probabilmente il migliore tra quelli che affollano la rete parlando della Signora: «Lungi da me dire che non sia successo nulla: ma, francamente, almeno tre quarti delle notizie apparse in questa settimana sono al limite del grottesco. Purtroppo i silenzi non aiutano a fare chiarezza e mi auguro che da lunedì comincino a farsi sentire tutte le voci per esprimere pubblicamente la loro verità: anche la peggiore che un tifoso juventino possa ascoltare, ossia quella di un'ammissione parziale o totale dei misfatti attribuiti alla Triade. Ma è giusto che i tifosi adesso sappiano dai diretti interessati la loro versione e che la sappiano da canali diversi da quelli che fino adesso hanno lavorato al massacro». Buona parte della colpa, insomma, sarebbe dei giornalisti e di chi ha osato pubblicare le intercettazioni telefoniche «persone che stanno dando sfogo a tutto il livore accumulato nei confronti della Juventus. A costoro non pareva vero di potersi scatenare trovando maree di persone che ormai bevono qualunque cosa, compresa la notizia burla dell'indagine contro Moggi e Giraudo per sequestro di persona, per avere chiuso a chiave nello spogliatoio dello stadio di Reggio Calabria la terna arbitrale». Qualcuno però il dubbio ce l'ha, anche in rete.
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