Con i titoli specializzati tutti possono puntare anche su cotone o zinco

Le «commodity», come vengono definite in inglese tutte le materie prime, sono tornate nel primo semestre di quest’anno a segnare un rendimento positivo dopo la brusca correzione delle quotazioni dell’ultimo trimestre 2008, quando registrarono un crollo di valore pari al 45,4%. Infatti, l’indice S&P gsci total return che fotografa l’insieme di un ampio paniere di materie prime ha messo a segno un rialzo del 6,5% tra gennaio e giugno. Si tratta tuttavia di una media: l’oro si è apprezzato del 7,7% mentre il petrolio è balzato addirittura del 58,1 per cento. A proposito del greggio: secondo gli esperti di Banque Syz, il rincaro del petrolio potrebbe essere prematuro. Tesi condivisa dagli analisti di Henderson Global Investors che dubitano di questo trend rialzista del petrolio. La tesi è semplice: la quotazione base del greggio è aumentata, ma il marcato rally in corso potrebbe essere non sostenibile poiché la ripresa economica non si è ancora radicata.
Per Banque Syz, l’oro, al contrario, beneficia ancora di un contesto favorevole e quindi può essere mantenuto in portafoglio anche per i prossimi mesi. Dello stesso parere Paolo Kauffmann, amministratore unico della Kauffmann&Sons, che a chi vuole rischiare di più suggerisce di puntare sul rame e, se la crisi iraniana tenderà al peggio, sullo zinco. Più articolata l’analisi di Julius Baer: i prezzi delle materie prime hanno raggiunto i massimi dell’anno spinti dalla crescente fiducia in una stabilizzazione dell’economia e dagli acquisti della Cina. Alla luce di questo scenario, Julius Baer preferisce mantenere un peso neutrale sull’insieme globale delle materie prime. Cosa che anche un piccolo investitore può fare acquistando in Borsa un Etf specializzato sul settore (i cosiddetti «Etc»), indicizzati a un indice generale come, per esempio, l’Etfs All commodity Dj -Aigcism.
A tale proposito giova sottolineare che sul listino Etfplus di Piazza Affari sono disponibili una cinquantina di Etc che consentono con poche centinaia di euro, di investire su singole materie prime: dall’alluminio al petrolio, dal caffè al rame, dal granoturco al cotone, dal bestiame al nickel, dall’argento allo zucchero, dalla soia al platino, dall’oro al gas naturale, dallo zucchero allo zinco.

Anche se, va sempre ricordato, questo tipo di singola scelta espone l’investitore al rischio di perdite anche ingenti: chi avesse puntato nel luglio 2008 sull’Etc legato al petrolio avrebbe perso in pochi mesi oltre il 65% del suo investimento.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica