Chi ha sottoscritto in asta o acquistato in banca un titolo di Stato, sia esso un buono ordinario del Tesoro (Bot), un certificato di credito del Tesoro (Cct), un certificato del Tesoro zero coupon (Ctz) o un buono poliennale del Tesoro (Btp) non subisce alcun impatto diretto dalla decisione di tagliare i tassi presa dalla Banca centrale europea (Bce). Infatti il rendimento del suo investimento rimane immutato se il titolo viene mantenuto fino alla scadenza.
Il discorso cambia un po' se si analizzano, invece, i possibili impatti che la decisione della Bce potrebbe esercitare sui prezzi dei titoli governativi presenti sul mercato e sulle prossime aste del Tesoro. La riduzione dei tassi di interesse da parte della Bce incide direttamente soltanto sui prestiti da parte della Banca centrale europea agli istituti. Una certa influenza è tuttavia esercitata anche sui titoli di Stato a breve termine (entro i 12 mesi) dei Paesi dell'area euro, in quanto legati alle dinamiche del mercato monetario governati dalle decisioni della Banca centrale.
Ne deriva, quindi, che un ribasso dei tassi di interesse si traduce spesso in un lieve aumento di prezzo (e quindi di valore) dei Bot e dei Ctz con contestuale riduzione dei tassi (che invece vanno in direzione opposta alle quotazioni e, quindi, scendono). Se ciò si verificasse, è peraltro probabile attendersi nelle prossime aste dei Bot trimestrali, semestrali e annuali, una riduzione dei saggi di interesse rispetto a quelli garantiti nelle precedenti aste.
Tradotto in pratica, significa che i tassi delle precedenti aste dei Bot di settembre (ovvero il 4,388% lordo a tre mesi piuttosto che il 4,306% lordo a 1 un anno) potrebbero non essere confermati e, pertanto, rivisti al ribasso.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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