I vaccini sono fondamentali nel combattere il diffondersi delle gravi malattie infettive

Il rischio di una pandemia proveniente dal Messico ha moltiplicato l’interesse sui vaccini, Giustamente sono considerati tra gli strumenti di progresso di maggior efficacia degli ultimi due secoli. È grazie alle vaccinazioni che si è ridotto drasticamente il tasso di mortalità per malattie infettive gravi e diffuse come la poliomielite, il tetano, la difterite, l'epatite B sia nei Paesi in via di sviluppo sia in quelli occidentali. Nel caso del vaiolo si è ottenuta la totale scomparsa dell'infezione a livello mondiale.
La vaccinazione è un atto medico che mira alla tutela della salute pubblica e al miglioramento della qualità di vita del singolo individuo. Inserita all'interno di un programma di prevenzione consente di controllare la diffusione di una malattia infettiva nella popolazione di un intero territorio divenendo un efficace strumento di tutela a livello sociale. Spesso i vaccini vengono accusati di provocare reazioni, a volte gravi, anche in assenza di evidenze scientifiche che ne dimostrino la relazione di causa-effetto, solo perché si verificano in concomitanza di una vaccinazione. Per chiarire questo ed altri miti si è tenuto un incontro a Roma per iniziativa di Farmindustria. Numerosi gli interrogativi a cui si è data risposta. I vaccini antinfluenzali non provocano la malattia. Non contengono i virus patogeni, ma componenti proteiche accuratamente purificate, a partire dalla struttura del virus influenzale, e prevengono l'insorgenza della malattia inducendo un'efficace risposta protettiva e preventiva nel vaccinato. Non è possibile, quindi, contrarre la malattia attraverso la vaccinazione. Si può verificare piuttosto un leggero innalzamento della temperatura corporea come attivazione del sistema immunitario. Non è vero che le malattie prevenibili con i vaccini colpiscono più spesso le persone vaccinate che quelle non vaccinate. Ciò che si può verificare è una maggiore incidenza della malattia nei soggetti non vaccinati rispetto a coloro che si sottopongono a vaccinazione.


È meglio ammalarsi o vaccinarsi? In entrambi i casi si ottiene una risposta del sistema immunitario, ma il prezzo pagato per una singola infezione «selvaggia» può a volte essere elevato: la paralisi a seguito dell'infezione da polio-virus, il ritardo mentale dopo la meningite, il danno epatico dovuto all'epatite B, la sordità causata da parotite o meningite, oppure la polmonite derivante dalla varicella o da complicazioni da influenza o altri danni, quali perdita di arti (sepsi), quelli neurologici fino al decesso. Anche se in Italia i casi di poliomielite sono scomparsi e quelli di difterite sono rari continuano ad esserci focolai in altre parti del mondo.

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