da Roma
«Queste sarebbero le centrali nucleari sicure che vogliono costruire anche in Italia? Quelle per cui la Ue lancia lallarme atomico? Sono soldi sprecati per una tecnologia pericolosa e obsoleta». Nemmeno unora era passata dallallerta proveniente da Bruxelles che il presidente dellItalia dei valori, Antonio Di Pietro, ha sentito il bisogno insopprimibile di lanciare un proclama sul pericolo atomico. «LIdv - ha dichiarato lex magistrato in una nota - chiede che si investa nella ricerca sul nucleare di quarta generazione, ma oggi punta sulle energie alternative, rinnovabili e sicure, come il solare e leolico».
Una tempestività che il deputato del Pdl, Italo Bocchino, non ha mancato di sottolineare. «Sarebbe bene che lopposizione smettesse con questo suo atteggiamento irresponsabile, stile sciacallo. Ogni occasione è buona per strumentalizzare, vedi il caso centrale nucleare in Slovenia», ha commentato. «La politica del "no" nellambiente ha generato, fra i tanti problemi, anche lemergenza rifiuti in Campania. Ora che manca Pecoraro, non vorremmo che Di Pietro si candidasse a prenderne il posto», ha concluso.
Pericolo scampato, si potrebbe dire. E non solo perché lallarme sia rientrato, ma anche perché il Pecoraro «originale» non ha voluto perdere lopportunità per una dichiarazione da rilasciare alle agenzie. «Lennesimo incidente a una centrale nucleare poco distante da Trieste dimostra ancora una volta che il nucleare è estremamente pericoloso», ha rilevato Alfonso Pecoraro Scanio come se nel capoluogo giuliano già fosse obbligatorio dimorare nei rifugi antiatomici. «Il futuro dellenergia - ha concluso Pecoraro - è nelle rinnovabili e nel solare, in cui si deve investire, e non nel nucleare costoso e rischioso».
Al verde Angelo Bonelli è stato invece riservato lonere di sferrare lattacco al governo Berlusconi. «Quello che sta accadendo in queste ore a pochi chilometri da Trieste - ha affermato - dimostra quanto sia irresponsabile il governo Berlusconi a voler trascinare il nostro paese in unavventura pericolosissima, rischiosissima e costosissima come il nucleare». «Il ministero dellAmbiente - ha chiosato come se lApat non si fosse subito messa allopera - si attivi per verificare se ci sono rischi per lambiente e per la salute e certo è che questo incidente dimostra che non ci sono centrali sicure».
Al ministro ombra dellAmbiente, il democratico Ermete Realacci non è rimasta che la cautela istituzionale avendo la sinistra avocato a sé il succo della polemica.
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