I vescovi "scomunicano" Grillo Betori: "No all'antipolitica"

Il nuomero due della Cei: i vescovi italiani non intendono cavalcare l'onda del "vaffa". E gelano Ds e Margherita: nessuna cambiale in bianco al Partito democratico

I vescovi "scomunicano" Grillo 
Betori: "No all'antipolitica"

Città del Vaticano - "I vescovi italiani non si sentono di cavalcare un’onda di antipolitica: la dottrina sociale ritiene la politica un grande valore, anche se va rigenerata". Il segretario generale della Cei, monsignor Giuseppe Betori chiude la porta ai "Grillo boys" e al metodo del "Vaffa" in piazza. Il problema sollevato da Grillo, cioè, è reale, ma la soluzione proposta non è condivisibile. "I vescovi - ha infatti spiegato Betori - hanno ribadito la percezione di una malattia sociale che riguarda l’ethos condiviso". Per Betori, quella ecclesiale "è una risorsa che andrebbe valorizzata e non demonizzata nel dibattito pubblico, perché ad essa si può ricorrere".

"Nessuna cambiale in bianco al Pd" Il numero due della Cei è rimasto sul tema politico parlando anche del Partito democratico. Guardato per ora con un certo "distacco" dai vescovi. Nessuna pregiudiziale ma anche nessuna cambiale in bianco dalla Chiesa verso il nascente Pd. "I vescovi non ne hanno parlato nei loro lavori, perché non è nelle loro competenze". Per monsignor Betori, "i vescovi guardano ai fatti e alle scelte comportamentali: su questo anche il Pd sarà giudicato come gli altri partiti e i governi".

Il tema scottante della pedofilia Per il segretario generale della Conferenza episcopale italiana, sulle voci relative ad abusi pedofili da parte del vescovo ausiliare di Firenze "al momento risultano solo notizie circa l’apertura di un’indagine: non abbiamo ascoltato né la difesa né è stato pronunciato un giudizio". "Trarre sentenze mi sembra incauto a meno che non si voglia far passare per l’opinione pubblica una condanna preventiva senza fondamento", ha aggiunto.

Fecondazione, critiche alla sentenza di Cagliari Il segretario generale boccia la recente sentenza del Tribunale di Cagliari sull’ammissibilità dell’esame pre-impianto durante la gravidanza. "Mi sembra strano che un giudice possa giudicare a prescindere dalla legge e dalla Corte costituzionale", ha affermato il presule nel corso della conferenza stampa conclusiva del consiglio permanente Cei (17-19 settembre). "Vorrei capire qual è la logica - ha aggiunto - pensavo che i Tribunali applicassero le leggi, in particolare quando supportate da una pronuncia dell’organo supremo". Quanto alla legge 40 sulla procreazione medicalmente assistita, "non c’è nessuna intenzione» da parte dell’episcopato italiano «di ritorna su di essa" per una revisione, aggiunge Betori.

Immigrati: accoglienza, non chiusura Gli immigrati devono essere accolti tenendo conto delle condizioni della società in cui arrivano: è la linea della Conferenza episcopale italiana illustrata nuovamente da Betori.

Il presule, rispondendo a una domanda, ha ricordato che la linea dell’episcopato italiano è "l’accoglienza nella compatibilità delle condizioni sociali, per cui non ci può essere vera accoglienza se non c’è la situazione sociale che supporta l’accoglienza stessa, né questa può essere motivo di chiusura all’accoglienza". I vescovi, peraltro, non hanno discusso del tema nella riunione del loro "parlamentino".

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