«I vigili in via Lomellina? Spreco di uomini e soldi»

Miglio: «Il costo è di mille euro al giorno»

Trentamila euro al mese. Tanto costano ai meneghini le spese di vigilanza per l’ex palazzina di via Lomellina, esplosa a causa di una fuga di gas a settembre scorso.
Se per le vittime il Comune - fortunatamente - ha predisposto gli alloggi di piazzale Dateo, resta ancora da trovare una sistemazione definitiva per lo stabile, che, ad oggi, contiene ancora i beni delle famiglie coinvolte nella tragedia. Dal 18 settembre scorso, data in cui ci fu la deflagrazione al civico numero 7, palazzo Marino ha predisposto il controllo delle forze dell’ordine per prevenire atti di sciacallaggio. Fino a fine ottobre i resti del palazzo sono stati vegliati da Carabinieri e Polizia, per il mese di novembre tali controlli sono stati delegati ai Vigili urbani, con spese non indifferenti.
È proprio questo il punto: tradotta in cifre, la vigilanza dello stabile «succhia» risorse, sia monetarie che umane.
«Mille euro al giorno e oggi sfioriamo il mese di servizio. È giusto che i cittadini sappiano cosa pagano», commenta Roberto Miglio, delegato Rsu dei vigili urbani.

«Abbiamo dato il nostro contributo - continua Miglio -, possibile che non si possa ricorrere all’installazione di un semplice cancello o all’assunzione di una guardia giurata? Oltre allo spreco di denaro il “presidio” toglie personale utile ai Vigili» (per esempio oggi, giornata di blocco della circolazione).
Sono infatti ben otto i «ghisa» che presidiano, a turni di due in autovettura, il palazzo di via Lomellina.

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