I Vipers super campioni alla «conquista» della Lega

Il presidente della squadra: «Dobbiamo promuovere il nostro sport e coinvolgere altre città». Mercoledì sera grande festa al Rolling Stones per la vittoria del quinto scudetto consecutivo

Claudio De Carli

Adesso faranno anche la festa al Rolling Stones mercoledì sera. Per fare notizia dovrebbero perdere: «Ma se quel giorno dovesse arrivare - butta lì il presidente Alvise di Canossa -, vorrebbe dire che ci siamo sciolti».
Nel frattempo la notizia è la medesima: i Vipers hanno vinto giovedì sera anche gara 3 contro il Renon e hanno conquistato il loro quinto scudetto consecutivo. Nella storia dell’hockey ghiaccio c’era riuscito solo il Cortina negli anni Sessanta, significa che c’è subito un nuovo obiettivo per la stagione prossima, arrivare a sei consecutivi e tracciare una voragine fra loro e il resto del movimento. Un traguardo che probabilmente allontana la decisione del presidente di tentare di vincere un campionato con soli elementi lombardi.
Comunque la terza partita di finale non è stata annoiante e si è mantenuta in equilibrio fino all’ultimo: Milano è passata in vantaggio nel primo periodo con Lysak e poi ha raddoppiato in avvio di seconda frazione con Tkaczuk. Il Renon ha recuperato lo svantaggio andando a segno due volte in cinque minuti e al 51’ è passato addirittura in vantaggio con Rymsha. Appena due minuti e sull’uomo in più tiro decisivo di Helfer che ha rimesso la finale in parità. Supplementari e poi la svolta ai rigori, decisivo quello realizzato da Savoia per il 6-5 finale. Il presidente Alvise dice che è stato un campionato duro e che i Vipers non l’hanno affatto ammazzato. Forse ha ragione, il campionato non lo hanno ammazzato, ma i play off sì: tre vittorie su tre partite.
Cinque scudetti consecutivi significa anche prendersi il compito di pilotare tutto il movimento e dirigerlo verso nuovi obiettivi: «Già nella prossima assemblea avremo più voce - spiega il presidente -. Il progetto della Lega di hockey è entrato nello Statuto federale. In sostanza stiamo sempre più prendendo possesso del campionato, dobbiamo farlo, è un nostro compito perché in realtà la Federazione ghiaccio è sempre meno attenta al fenomeno dell’hockey. Dobbiamo promuoverlo e dobbiamo cercare di coinvolgere altre città, non solo valli ma anche la pianura. Se dovessero entrare squadre importanti come Parma, Bologna Varese e Torino, allora il campionato si farebbe ancora più interessante. Per far partire e poi far crescere la Lega di hockey occorrono bacini di utenza di livello. L’hockey al momento è una realtà che deve fare i conti con i costi di gestione, coinvolgere Roma o il Sud sarebbe molto interessante, ma questo porterebbe a costi di trasferta troppo alti per le società che attualmente compongono la serie A. Non dobbiamo avere fretta di crescere, intanto saremo i primi interlocutori di tutti i contratti televisivi e radiofonici che saranno firmati e ne saremo i beneficiari».
Qualche cifra: in questa stagione 1.200 servizi sul campionato, 280 articoli dei Vipers sui quotidiani, 64mila biglietti staccati all’Agorà, 29 ore di televisione, circa 20 minuti di visibilità degli sponsor: «Sopravvivere non è semplice, gli sponsor al massimo offrono un gettito di 150mila euro, ma poi giustamente vogliono essere coinvolti nella comunicazione e vogliono conoscere che visibilità ricevono in cambio».


Intanto il progetto di una Lega sempre più autonoma dalla federazione sta proseguendo sotto la spinta della squadra milanese che anche in questa stagione è stata protagonista di una serie di exploit, prima in campionato anche con la seconda squadra che ha conquistato la A2, e prima con l’Under 19. Solo vipere da qualunque parte si guardi.

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