Iab Forum, pubblicità web pronta al sorpasso

I dati raccolti dagli operatori prevedono un futuro positivo anche per la carta stampata: «Sopravviverà il meglio dei due mondi»

Il futuro, che si parli di editoria o rapporti sociali, di giornalismo o pubblicità, viaggia alla velocità dei milioni di bit scambiati ogni secondo sulla rete di internet. Ne sono certi gli operatori del settore riuniti a Milano per lo Iab Forum, ma la convinzione è fondata non su una fede astratta bensì sui dati. Numeri che mostrano come ormai, per quanto riguarda ad esempio la raccolta pubblicitaria, la rete abbia quasi superato la carta stampata. «Il sorpasso - spiega Salvatore Ippolito, presidente vicario di Iab Italia - avverrà l'anno prossimo».
Già nel 2011, secondo le previsioni dell'associazione, gli investimenti raggiungeranno quota 1,2 miliardi di euro, con una crescita del 15% rispetto al 2010. «Oggi - spiega Ippolito - il mercato pubblicitario su internet rappresenta il 14% del totale. Nel 2006 era appena il 4%». Un'evoluzione che proseguirà nei prossimi anni: entro il 2015, secondo i dati di Iab, si passerà da quasi 30 a 35 milioni di utenti, gli investimenti pubblicitari arriveranno a 2 miliardi di euro, raddoppierà il contributo della internet economy al Pil, dal 2 al 4%.
Una rivoluzione che non rimarrà senza conseguenze per il mondo dell'informazione, costretta a fare i conti con uno spostamento di risorse e di attenzione dalla vecchia carta agli schermi dei pc, dei tablet, dei cellulari. «Internet dominerà l'informazione: questa è l'età dell'oro per il settore», dice Arianna Huffington, presidente e fondatrice dell'Huffington Post, uno dei maggiori fenomeni editoriali online degli ultimi anni.
La carta stampata, tuttavia, non scomparirà: «Il futuro - spiega la blogger, a Milano per la due giorni congressuale - sarà un ibrido, una convergenza tra il meglio dei vecchi e dei nuovi media». Con un'attenzione sempre maggiore ai social network, «perché oggi - dice Huffington - la nuova forma di intrattenimento è l'espressione di sé e questi mezzi offrono il modo di dare voce a chi ne ha poca».
Oltre ad essere un formidabile veicolo di diffusione delle notizie, tanto che «la maggior parte del traffico dell'Huffington Post passa attraverso i social network e non più i motori di ricerca». E intanto cresce la sensibilità verso i rischi per la privacy connessi con l'uso di questi strumenti: il 53% di un campione di 1018 italiani tra i 18 e i 64 anni, intervistati da Diennea MagNews, si dichiarano preoccupati ad esempio per la possibile diffusione sul web di foto che si preferirebbe invece mantenere riservate.


«Bisogna puntare il più possibile a una reale protezione dei dati - dice Huffington -, ma questo tipo di fughe di informazioni saranno inevitabili: vorrà dire che dovremo diventare tutti un pò più tolleranti e giudicarci meno l'uno con l'altro per le cose che escono su internet».

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