Viaggio a Praga alla ricerca del gol perduto. In particolare perduto da Robinho che nel Milan lanciato a caccia della Juventus sta diventando quasi un caso clinico. Se Allegri, che ne è il più tenace difensore, ha sentito il bisogno di prenderlo da parte e di raccontargli che un altro attaccante tascabile, come lui, Insigne, del Pescara, ha sbagliato un gol simile a quello in Genoa-Milan, vuol dire che cè il rischio di una depressione. Robinho è uscito da Marassi sabato notte come se gli avessero appena comunicato la notizia di un lutto: aveva le gomme a terra insomma. Perciò Allegri ha provato a consolarlo. «Ormai gli avete attaccato questa etichetta» è la difesa disperata del tecnico livornese che di Robinho ha sempre apprezzato e valorizzato la disponibilità al sacrificio in nome dellinteresse collettivo rossonero.
Perciò, nel corso di una serata di fine girone Champions, senza alcun interesse per la classifica (se non per la cassa societaria, chi vince riscuote un bonus da 800 mila euro), il Milan-due punta quasi tutto sul riposo dei grandi guerrieri (da Thiago a Ibrahimovic passando per Boateng ) e sul recupero dei due attaccanti brasiliani. Cioè Pato al fianco di Robniho, con Emanuelson come ispiratore. «Pato ha bisogno di giocare e di migliorare la condizione dopo lapparizione col Chievo può diventare il nostro rinforzo di gennaio» è la spinta di Allegri rivolta allaltro brasiliano rimasto fuori dalla sfida di Marassi per un attacco virale prontamente debellato.
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