Lorenzo Amuso
da Londra
Il fritto untuoso dei fish and chips, ma anche larguzia «elementare» di Sherlock Holmes. La tradizione secolare del cricket accanto ai bus rossi a due piani. E ancora, il pub, la minigonna, la tazza del tè, i Monty Python, le bombette dei businessmen della City, il fascino aristocratico della caccia alla volpe. Abitudini eno-gastronomiche che si intrecciano con il folclore, lo sport, i luoghi della quotidianità, la tradizione culturale e artistica. Un elenco caotico che mira a riunire i simboli di una regione, ovvero lInghilterra, allo scopo di comporne una sorta di identità nazionale. Questo lobiettivo finale di un ambizioso progetto promosso dal ministero per la Cultura, che invita gli internauti a votare le icone più significative del patrimonio nazionale inglese. Nessuna limitazione, nessuna graduatoria finale, ma il tentativo di definire meglio il concetto di «inglesità», oggi annacquato dal multiculturalismo. Ecco allora Icons-A portrait of England («Simboli-Un ritratto dellInghilterra»). Il primo elenco, circoscritto a 12 simboli (tra i quali le pietre di Stonehenge e Alice nel paese delle meraviglie), è stato suggerito da un gruppo di intellettuali. Ora il sondaggio on line nellambito di un programma della durata di due anni (costo 1,5 milioni di euro). Finora sono oltre 350mila i votanti che si sono collegati al sito icons.org.uk, componendo una mappa variegata dellessenza del Paese. La bandiera inglese (la croce di San Giorgio rossa in campo bianco), il Vallo di Adriano, il Carnevale di Notting Hill, Brick Lane (la strada londinese simbolo della comunità bengalese), lOrigine delle specie di Darwin, il Domesday Book (primo censimento), Orgoglio e pregiudizio, la torre di Blackpool, la cattedrale di York, il francobollo con la regina Elisabetta, il Big Ben, il teatro The Globe, Robin Hood e la Mini Minor.
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