Tassare le auto che intendono raggiungere il centro di grandi metropoli per combattare smog e traffico come intende fare Milano a partire dal prossimo febbraio, è un'idea nata nel 1975 a Singapore. Nella città-Stato oggi si pagano da 1,5 a 2,5 euro a seconda delle aree, esclusi sabato pomeriggio e domenica. L'importo è addebitato automaticamente su una tessera magnetica prepagata che le macchine hanno a bordo. Dalla sua introduzione, il pedaggio è servito ad abbattere l'inquinamento e a fare aumentare la velocità di circa il 20 per cento.
Il primo febbraio 1990 l'esperimento è stato replicato a Oslo. La città è circondata da una ventina di caselli e per passare bisogna pagare circa 2,5 euro. Il traffico è sceso del 10% in questo periodo e altri due centri norvegesi, Bergen e Trondheim, hanno fatto qualcosa del genere.
Tredici anni dopo il sindaco di Londra, Ken Livingstone, ha chiamato l'imposta «congestion charge» ma lo scopo è sempre quello di diminuire gli ingorghi, le emissioni di gas di scarico e raccogliere soldi da investire nel trasporto pubblico. La capitale britannica è tra le più costose: raggiungere il centro in auto costa quasi dodici euro al giorno, anche se per i residenti c'è uno sconto di circa il 90 per cento. Per ora il pagamento interessa un'area di venti chilometri quadrati, ma entro l'inverno la zona dovrebbe raddoppiare. I risultati dichiarati dalle autorità cittadine sono: traffico -18%, micropolveri -10%.
A San Diego, in California, il pedaggio riguarda chi viaggia da solo in macchina sulla strada che circonda la città, la Interstate 15.
Il caso più recente è quello di Stoccolma, dove dopo sette mesi di prova l'esperimento è stato approvato dai cittadini con un referendum lo scorso settembre.
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