Ultimora: Alleanza nazionale picchia sempre duro sulla Provincia di Milano. E lo fa per nome e per conto del diritto al bagnetto di quelli che frequentano lIdroscalo. Sì, diritto alla nuotatina che spinge An ad un furore politico apparentemente incomprensibile dopo la decisione dellamministrazione di via Vivaio di non far sborsare neppure un cent a chi, di sabato e di domenica, bazzicherà le piscine dellIdroscalo.
«Tranquilli, non ci siamo bevuti il cervello» replica Giovanni De Nicola, capogruppo provinciale di An: «Quella delle piscine gratis è solo la furbata». In soldoni, accusa An, la Provincia consentendo «laccesso gratuito alle tre piscine della struttura» spera così di «non dover spiegare perché da un anno e passa cè divieto assoluto di balneazione nelle acque dellIdroscalo». Ma, aggiunge De Nicola, «la capienza totale delle piscine è di appena 600 posti» ovvero «per i 150mila milanesi che frequentano lIdroscalo non cè possibilità di farsi il bagnetto». Nota, questultima, che offre il destro a Palazzo Isimbardi per replicare di «aver ereditato dalla precedente amministrazione solo una piscina attiva e che, invece, adesso ce ne sono tre». La questione, evidentemente, non sta nei numeri e non sta certo nelle note stampa di An o della Provincia: i milanesi hanno diritto a tuffarsi nelle acque dellIdroscalo.
«Soluzione a portata di mano» sostengono dalla Provincia: «Entro i primi dagosto saranno disponibili due ampie aree balneabili». Risultato: un altro mesetto affogati nella vasca di casa. Il resto? Passione politica di troppo. Anche per lIdroscalo.
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