Ieri la prima «vittima» per i lavori di via Veneto

Virginia Polizzi

Il caos di via Veneto ha già fatto la prima vittima e i vigili urbani urlano all’ammutinamento, «almeno fino a quando non sarà garantita maggiore sicurezza», minaccia il sindacato Cisl. I fatti: ieri pomeriggio, verso le cinque, in quell’ingorgo perenne che è diventato piazzale Brasile un vigile urbano del II gruppo, mentre cercava di domare il traffico impazzito, è stato investito da un’auto e trascinato per oltre venti metri dall’urto. Un caos, quello di Porta Pinciana, nato nell’ultimo mese, da quando cioè sono iniziati i lavori per chiudere uno dei due trafori di imbocco a via Veneto. Un’idea voluta dal sindaco Veltroni - contro il parere della maggior parte dei residenti e negozianti della zona che, sulla questione, hanno addirittura presentato ricorso al Tar - per creare una lingua pedonale di collegamento tra il centro e Villa Borghese. L’altro ieri, con il rientro in città dei romani, sono iniziati i primi disagi. «Siamo entrati nel Guinness dei primati!», annunciava trionfante Gabriele Di Bella, responsabile Cisl polizia municipale di Roma. «Martedì mattina eravamo addirittura 11 per cercare di sciogliere la matassa di macchine intrappolate davanti a quell’unico foro rimasto aperto». Bene, i vigili urbani non hanno fatto in tempo a gongolarsi del nuovo primato che già devono piangere il primo collega «caduto». Il vigile urbano è saltato dentro la macchina, rompendo il parabrezza e facendo un volo di 2 metri. Soccorso da un’autoambulanza è stato poi portato all’Ospedale San Giacomo con un grosso taglio alla testa. «Si tratta - afferma Di Bella - della prima vittima, purtroppo annunciata, di un cantiere che sta creando gravi ripercussioni sul traffico e soprattutto sull’incolumità degli agenti. Mentre i politicanti di turno rassicurano a parole la cittadinanza, chi lavora per garantire la sicurezza sulla strada diventa la sua prima vittima». Il riferimento è alle dichiarazioni di Roberto Morassut, assessore all’Urbanistica che in questo caos si definisce tranquillo: «I lavori termineranno i primi giorni di ottobre. Ora la situazione è complessa solo perché ci stanno i cantieri», aveva detto martedì. La visione ottimistica di Morassut però non è la stessa che prevede Di Bella: «Cantiere o non cantiere, il discorso è che dove prima c’erano due archi di passaggio per le macchine ora ce n’è solo uno. La chiusura del cantiere non migliorerà il traffico. Di fatto il piazzale è diventato un imbuto. Questo progetto ha dimezzato la possibilità di passaggio». Ma quella di Di Bella non vuole essere una critica fine a se stessa. «Chiediamo un incontro urgentissimo col sindaco per sottoporgli con spirito costruttivo le giuste osservazioni per risolvere la situazione».

In attesa dell’incontro Di Bella si permette una battuta e lancia un’ultima proposta: «Se continua così - sorride - sarebbe carino da parte del Comune intitolarci il piazzale. Si potrebbe chiamare piazza dei vigili urbani!».

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