«Imbavagliati». La redazione in rivolta contro il segretario e l’allievo di Fagioli

«Rifondazione comunista voterà lunedì (domani, ndr) la rimozione di Piero Sansonetti, direttore del suo quotidiano. E prima ancora di questo voto, con rara villania, indica chi dovrebbe sostituirlo». Lo denunciano in una nota 24 giornalisti del quotidiano che aggiungono: «Una pagina nera, nerissima, nella storia di una sinistra agonizzante. Con Sansonetti vengono di fatto neutralizzati l’intero gruppo dirigente della testata e il collettivo redazionale. Da oggi ci riteniamo imbavagliati». La lettera contiene anche una pesante «avvertenza» ai colleghi, esterni o interni, che dovessero avallare il nuovo corso. Frase giudicata «intimidatoria» da una parte della , che ha chiesto l’intervento dell’Ordine dei giornalisti. Intanto il sindacalista Dino Greco, chiamato alla direzione della testata dal segretario Ferrero, nella serata di ieri ha sciolto la riserva accettando la direzione del quotidiano, negando di volerne fare un «bollettino di partito». La battaglia riguarda anche il piano societario: Luca Bonaccorsi, vicino allo psicanalista Massimo Fagioli, un tempo legato al leader storico Bertinotti, si è detto pronto a rilevare la società. Ma non è ben visto dalla .

Tanto che nella partita s’è fatto avanti un consorzio di imprese (B.G.I.). Ferrero prende tempo. E pure Vladimir Luxuria è scesa in piazza a protestare: «Il segretario Ferrero è seduto su un regno fatto solo di macerie: un partito spaccato, un direttore epurato e la arrabbiata».

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