Immigrati, l'Ue ci lascia soli

Il vertice di Milano tra il ministro Maroni e il suo corrispettivo francese si conclude con una pace di facciata. Attività di controllo congiunto delle coste tunisine per evitare le partenze. Ma Parigi continua a respingere i clandestini a Ventimiglia. Intanto la Germania boccia i nostri permessi: "Non rispettano Schengen". E la sinistra italiana corre a tifare per il "rigore" di Sarkozy, lo stesso che insultavano quando cacciava i rom

Immigrati, l'Ue ci lascia soli

Milano - L'accordo oltre le liti. Dopo gli sgarbi e le stoccate adesso sul caso dei 25mila immigrati tunisini scoppia la pace tra Roma e Parigi. Succede nel vertice congiunto tra ministri degli Interi, Roberto Maroni e Claude Gueant. Pattugliamenti comuni tra Italia e Francia delle coste tunisine e un accordo per i rimpatri dei clandestini, questi i punti dell'intesa sottoscritta in Prefettura a Milano, in corso Monforte. Ma resta il problema dei 25mila tunisini approdati sulle coste italiane dal 1° gennaio, per i quali sono stati emessi permessi di soggiorno temporanei. Parigi non ammorbidisce le regole di accoglienza, resta valido alla lettera il trattato di Schengen. Il gruppo del partito di maggioranza Cdu-Csu al Bundestag invita Roma "a impedire la partenza dei profughi dal proprio territorio. Non è vera emergenza". E il governo della Merkel contesta il permesso di soggiorno temporaneo: solleverà la questione al vertice Ue di lunedì. Intanto in Europa non si muove nessuno. Il cerino resta in mano all'Italia.

Stop alle partenze con i pattugliamenti "Per sollecitare la Ue a contrastare l’immigrazione clandestina abbiamo concordemente deciso con la Francia un pattugliamento comune sulle coste tunisine fra Italia e Francia per bloccare le partenze dalla Tunisia". È quanto ha detto il ministro dell’Interno Roberto Maroni, al termine del vertice col suo omologo francese Claude Gueant. Secondo il ministro questa collaborazione consentirà di attuare "l'accordo Italia- Tunisia con un pattugliamento congiunto Italia Francia sia aereo sia navale".

Rimpatri dei clandestini Maroni ha spiegato anche che sono sati studiati "programmi di rimpatri volontario a coloro a cui viene concesso il permesso di soggiorno temporaneo da parte dell'Italia". E Gueant ha aggiunto che c'è l'accordo sull'interpretazione e l'applicazione del trattato di Schengen: "I permessi temporanei di soggiorno rilasciati dal governo italiano aprono la possibilità di libera circolazione, ma nel rispetto dell’articolo 5 di Schengen, che prevede il possesso di risorse finanziarie e documenti". Poi il ministro francese ha sottolineato che "spetta a ogni Paese verificare queste condizioni".

Il rispetto di Schengen "Sulla questione che ha determinato polemiche sulla libera circolazione si applicano le regole di Schengen e gli accordi bilaterali Italia-Francia secondo le regole che ci sono" così il il titolare del Viminale si è espresso dopo l’incontro a Milano con il suo omologo francese, Gueant. "Le autorità francesi - ha aggiunto Maroni - sono libere di verificare, in rapporto di leale collaborazione. Tutte le questioni potranno essere risolte".

Soddisfazione dei ministri "Sono soddisfatto dell’incontro di oggi: da una crisi può nascere un’iniziativa forte, comune e congiunta come quella che abbiamo deciso oggi, per dare una risposta concreta ai problemi che Italia e Francia stanno fronteggiando sull’immigrazione. Problemi che vogliamo risolvere con l’Europa nell’ambito di una solidarietà europea che vogliamo stimolare e rafforzare" ha dichiarato Maroni, al termine del vertice di Milano.

La Germania non ci sta La Germania giudica la decisione dell’Italia di accordare permessi temporanei ai migranti tunisini
"contraria allo spirito di Schengen" e solleverà la questione lunedì alla riunione ministeriale Ue di Lussemburgo, ha detto il portavoce del ministero dell’Interno di Berlino, Jens Teschke. "Vediamo in queste misure prese dall’Italia un attentato alla spirito di Schengen, dobbiamo parlarne tra ministri tedeschi e italiani" ha spiegato. La Germania aveva annunciato in precedenza che si farà carico di un centinaio di rifugiati arrivati a Malta ma non farà la stessa cosa per quelli giunti in Italia. "Riteniamo che in Italia la situazione non sia così fuori controllo, contrariamente a quanto accade a Malta, e vogliamo sottolineare che negli anni scorsi la Germania ha accolto richieste di asilo sei volte superiori rispetto all’Italia". Intanto il gruppo parlamentare tedesco dei conservatori (Cdu-Csu) della cancelliera Angela Merkel (Cdu) al Bundestag ha chiesto oggi all’Italia di fermare il previsto flusso di rifugiati africani verso la Germania e la Francia. "L’Italia è obbligata a impedire il proseguimento illegale del viaggio da parte di profughi (provenienti) dall’Africa verso la Germania e la Francia e ad applicare in modo coerente il vigente diritto d’asilo europeo" ha sottolineato in un comunicato il portavoce del gruppo parlamentare della Cdu-Csu, Hans-Peter Uhl. "Invece, il governo italiano vuole agevolare, attraverso la concessione di permessi di soggiorno nazionali, l’ingresso illegale di profughi dall’Africa e il loro proseguimento del viaggio in altri paesi membri dell’Ue" prosegue la nota.

Questa "è un’eclatante violazione della legge europea vigente e dell’idea fondamentale dell’accordo di Schengen - ha sottolineato Uhl -. Secondo le vigenti disposizioni della legge europea, l’Italia è responsabile dell’accoglienza e dell’assistenza dei profughi che arrivano in Italia".

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