Cronaca locale

«Immigrati scatenati dopo la rivolta»

«Dopo la rivolta, il 12 aprile scorso, a suon di bandiere rosse cinesi appoggiate da quelle ancor più rosse dei centri sociali, le bande mafiose cinesi escono allo scoperto. Sparatoria in strada nella Chinatown, due morti. I cinesi che sparano per strada in pieno giorno». E via così «coi nomadi che fanno strage di ragazzi, falciandoli con una vettura. Africani e albanesi che stuprano. Romeni e slavi che terrorizzano le ville». In una nota dell’assessore comunale alla Salute Carla De Albertis si avverte che tutto questo succede «se si lascia credere che in Italia ognuno possa fare cio che vuole e ciò che gli passa per la testa». E ancora: «La coppia di ministri Amato-Ferrero, invece di pensare a leggi “apriporta e buoniste”, dovrebbe occuparsi di far rispettare le leggi vigenti. La mafia italiana purtroppo ce l’abbiamo da sempre, ma, caro governo Prodi, quella cinese e tutte le altre straniere smettiamo di importarle. Eliminiamole.

Purtroppo la nuova legge sull’immigrazione - bocciata la Bossi-Fini dalla sinistra - tra sponsor, sussidi e voto, certo non salverà l’Italia, anzi il rischio è che ci facciano davvero diventare razzisti e xenofobi, cosa che non siamo mai stati».

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