Immigrazione, ancora accuse dalla Spagna: criminalizzate i diversi

Il ministro del Lavoro Corbacho: "Un immigrato illegale può avere un solo destino, il ritorno al suo Paese, ma nel mezzo bisogna soddisfare tutti i requisiti del rispetto dei diritti umani". Il segretario di Stato agli Affari europei lo smentisce

Roma - Ancora attacchi all'Italia da parte di un esponente del governo Zapatero. Le politiche sull'immigrazione del governo italiano "pongono l'accento più sulla discriminazione del diverso che sulla gestione del fenomeno" e "intendono criminalizzare il diverso". Lo afferma il ministro del Lavoro e dell'Immigrazione spagnolo, Celestino Corbacho, secondo quanto riferisce El Mundo online citando l'agenzia di stampa Europa press.

Il governo italiano, aggiunge il ministro Corbacho, "vuole criminalizzare il diverso mentre io mi assumo la responsabilità di governare il fenomeno". "Un immigrato illegale - sostiene Corbacho - può avere un solo destino, il ritorno al suo Paese, ma nel mezzo bisogna soddisfare tutti i requisiti del rispetto dei diritti umani". Due giorni fa il vicepremier spagnolo Maria Teresa Fernandez de La Vega aveva fatto dichiarazioni critiche nei confronti dell'Italia sui temi dell'immigrazione e della sicurezza. Poi la vicenda è stata risolta direttamente dal ministri degli Esteri italiano Franco Frattini e dal premier spagnolo José Luis Rodriguez Zapatero con un colloquio a Lima, dove entrambi partecipavano al summit Ue-Amlat.

Ma Garrido lo smentisce "Non c'é nessuno scontro con il governo italiano" sulla questione dell'immigrazione, "non c'é nessun problema": lo ha detto questa sera all'ANSA il segretario di Stato spagnolo agli affari europei Diego Lopez Garrido. "Questa è la posizione del governo spagnolo", ha sottolineato Lopez Garrido, precisando di averlo ribadito nel pomeriggio in una conversazione telefonica con l'ambasciatore italiano a Madrid Pasquale Terracciano, dopo le dichiarazioni sulla politica italiana sull'immigrazione del ministro spagnolo Celestino Corbacho.

E una ministra se la prende con Berlusconi In una intervista 'leggera' al quotidiano El Pais, il giovane neo-ministro spagnolo per le pari opportunità Bibiana Aido ha detto che sarebbe pronta a "pagare uno psichiatra" a Silvio Berlusconi, dopo le battute del premier italiano sul governo "troppo rosa" di Madrid. "Berlusconi ha ironizzato sul "governo rosa. Gli pagherebbe lo psichiatra?", ha chiesto al ministro socialista andaluso, 31 anni, El Pais. "Sarebbe bene, si. Anche se non so se sarebbe efficace. Ci vorrebbero molte sedute" ha risposto Aido, stando all'edizione elettronica del quotidiano. Prima di essere nominata, il mese scorso, ministro delle Pari opportunità nel governo 'Zapatero Due' (é il più giovane ministro spagnolo del dopo franchismo) Aido è stata direttrice della Agenzia andalusa per lo sviluppo del flamenco.

Stiffoni (Lega): da quale pulpito... "Ma da che pulpito viene la predica! Il ministro Celestino Corbacho, così tanto solerte nelle sue reprimende nei confronti dell' Italia è stato così solerte, quando (ed è stato visto da tutto il mondo in televisione), venivano usati i fucili per fermare coloro che dal Marocco volevano entrare nelle due enclavi spagnole in terra d'Africa?": così il senatore della Lega Piergiorgio Stiffoni sulle dichiarazioni del ministro del Lavoro e dell' Immigrazione di Spagna. "E da quanto risulta certo - aggiunge - il pugno di ferro viene tutt'ora usato in simili situazioni. Ora caro ministro Corbacho guardi in casa propria prima di criticarci. Noi applichiamo leggi che rispettano prima il diritto del nostro popolo ma non attuiamo i massacri".

"A livello di buonismo, purtroppo - prosegue - il mio paese ha allargato le maglie anche troppo, ed è il momento di ritornare ad una normale situazione di difesa del proprio territorio da certo tipo di invasioni, simili a quelle che Zapatero e il suo governo tenta di impedire ma con ben altri mezzi. Ministro Celestino Corbacho - conclude il senatore leghista - si vergogni e non si permetta più di proferire impunemente il nome del mio paese!". 

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