Politica

Immigrazione, Fini: "Missione in Libia per monitorare i diritti"

Il presidente della Camera scrive al suo omologo libico rilanciando la proposta di un gruppo di monitoraggio bipartisan e una missione parlamentare nei campi in Libia per verificare il rispetto dei diritti umani

Immigrazione, Fini: 
"Missione in Libia 
per monitorare i diritti"

Roma - Un "gruppo di monitoraggio" della Camera e del Congresso libico e una "missione parlamentare" nei campi in Libia per verificare il rispetto dei diritti umani: è quanto propone il presidente della Camera, Gianfranco Fini, in una lettera inviata al suo omologo Emberek El Shamekh.

La proposta di Fini Il presidente della Camera propone "periodici scambi di visite e regolari riunioni di commissioni miste" e individua, "fra i temi che appaiono meritevoli di essere affrontati anche in sede interparlamentare", in particolare "il fenomeno della immigrazione clandestina, alla cui prevenzione il Trattato di Bengasi non a caso dedica specifica attenzione. Desidero proporle la creazione di un apposito gruppo di monitoraggio, formato da rappresentanti del Congresso del Popolo e della Camera dei deputati. In questo contesto potrebbe inserirsi una missione parlamentare presso i campi libici di raccolta degli immigrati al fine di verificare, con particolare riferimento ai richiedenti asilo e ai rifugiati politici, il rispetto dei diritti fondamentali sanciti dalla Carta delle Nazioni unite e dalla Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo, che il Trattato di Bengasi richiama espressamente".

I rapporti tra i due Paesi "Il Trattato di Bengasi ha aperto una nuova fase nei rapporti tra i nostri Paesi - prosegue Fini - caratterizzata dal rispetto reciproco, dalla pari dignità e da un forte ed ampio partenariato politico ed economico. Ritengo che il dialogo e l’intensificazione delle relazioni istituzionali tra le nostre assemblee possa contribuire a rinsaldare i legami di amicizia esistenti tra i nostri popoli, oltre che a rendere più eficcaci le forme di collaborazione previste dal Trattato". "Di qui l’esigenza di dar vita a periodici scambi di visite ed a regolari riunioni di commissioni miste, incaricate di individuare le miglioriu soluzioni per le questioni di interesse comune", prosegue Fini augurandosi che "la cooperazione tra le nostre Assemblee possa proficuamente svilupparsi anche nelle sedi multilaterali, in vista del proseguimento del comune obiettivo della sicurezza e della stabilità dell’area mediterranea". "In questa ottica confido che la Libia possa riconsiderare la sua posizione nei confronti del 'processo di Barcellona', rafforzando l’Unione per il Mediterraneo".

"In tal caso il Congresso generale del Popolo potrebbe entrare a far parte dell’Assemblea parlamentare euromediterranea, la cui presidenza spetterà al parlamento italiano tra il marzo 2010 e il marzo 2011, sarei dunque lieto di poterla ricevere a Roma - conclude il presidente di Montecitorio rivolgendosi a El Shamekh - insieme a una delegazione parlamentare libica, in occasione della sessione plenaria dell’Apem".

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