RomaFuori dal Senato un gruppo di manifestanti della Rete «no al pacchetto sicurezza» (è nata anche una Rete contro il pacchetto sicurezza) lanciava pannolini ai carabinieri al grido: «Se caccerete gli immigrati e anche le badanti dovrete pulirvi da soli». Dentro le mura di Palazzo Madama i senatori iniziavano invece a votare la fiducia al governo sul disegno di legge che modificherà le politiche dellimmigrazione in Italia: le norme più importanti sono il reato dimmigrazione clandestina e lestensione a 6 mesi del tempo di permanenza degli immigrati nei Cie, i centri di identificazione ed espulsione.
Due i voti di ieri (il pacchetto è diviso in tre articoli), oggi il sì conclusivo con lapprovazione finale del provvedimento, che diventerà quindi legge.
La scelta della tripla fiducia (il numero totale sale a 22) è stata annunciata in mattinata dal ministro per i Rapporti con il Parlamento, Elio Vito. Questa decisione, peraltro annunciata, ha comunque sollevato ancora una volta le critiche delle opposizioni: «La maggioranza e il governo pongono la questione della fiducia sul ddl sicurezza perché non sono convinti che tutti votino allo stesso modo», ha polemizzato la capogruppo Pd Anna Finocchiaro. La fiducia è stata invece «un bene» per la Lega: «per accelerare i tempi», spiegava il presidente del gruppo del Carroccio al Senato, Federico Bricolo, mentre il presidente della Camera Gianfranco Fini anche ieri ha rinnovato le sue critiche: «Non si può pensare di risolvere la questione solo con misure di carattere domestico. È come pensare di coprire con un francobollo una parete di migliaia di chilometri».
La prima votazione si è chiusa con 164 sì, 124 no e tre astenuti. La seconda fiducia è passata con 162 voti favorevoli, 127 contrari e 4 astenuti. Tutti assenti, tranne Giulio Andreotti, i senatori a vita. Contrariamente a quanto accadeva con il governo Prodi, in questa legislatura i senatori eletti dal capo dello Stato spesso non si fanno vedere. Si è presentato il solo Andreotti: ha partecipato al secondo voto di fiducia e si è astenuto.
In materia dimmigrazione, il disegno di legge prevede anche il carcere per chi «al fine di trarre ingiusto profitto» affitta un immobile a un clandestino, mentre la cittadinanza per gli stranieri che sposano cittadini italiani scatta solo tre anni dopo il matrimonio. Il pacchetto segna novità importanti anche nella lotta alla mafia, dalla decisione di rendere più severo il 41 bis, il carcere duro per i mafiosi, a nuove norme in materia di sospetta collusione delle amministrazioni e racket. Nasce un albo nazionale per lamministrazione dei beni sequestrati alla criminalità. Il ddl autorizza inoltre gruppi di cittadini a costituirsi in associazione per aiutare le amministrazioni nel controllo del territorio: sono le cosiddette ronde.
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