Roma - Il consiglio dei ministri ha approvato "su proposta del ministro dell’interno, Roberto Maroni, l’estensione all’intero territorio nazionale della dichiarazione dello stato di emergenza per il persistente ed eccezionale afflusso di cittadini extracomunitari, al fine di potenziare le attività di contrasto e di gestione del fenomeno". Lo comunica la nota di Palazzo Chigi diffusa al termine della seduta.
Esigenze organizzative Il provvedimento "risponde solo a esigenze organizzative: serve a facilitare una risposta dello Stato e non cambia quello che già c'è", ha spiegato il ministro della Difesa, Ignazio La Russa. "Garantirà anche una maggiore
flessibilità nella fase dei trasferimenti", in vista "dell’apertura dei nuovi Cpt. Non saranno coinvolte forze armate" ha poi aggiunto il ministro. "Non vorrei deludere qualcuno, ma non ci saranno i carri armati nelle
strade e non si potrà sparare a vista...", dice il ministro. La Russa spiega anche che i tremila
uomini che ha messo a disposizione "non hanno nulla a che vedere con lo stato di
emergenza" deciso oggi.
Il Pd chiede chiarimenti "Apprendiamo che il governo ha dichiarato lo stato di emergenza nazionale per contrastare l’emergenza clandestini. Le dichiarazioni successivamente rese da rappresentanti del governo non solo non chiariscono ma anzi contribuiscono ad aumentare la confusione e la preoccupazione", dice il ministro ombra dell’Interno, Marco Minniti. "Poiché - prosegue - non è una decisione ordinaria, è assolutamente necessario che il governo spieghi immediatamente al Paese e al parlamento le ragioni, le modalità e la finalità di tale iniziativa".
Udc: "Se ne discuta in parlamento" "Non vorrei che fosse l’ennesimo spot del Governo, se c’è un fenomeno forte della clandestinità si venga in Parlamento, si diano i dati e si discuta alle Camere di tutto questo, perchè si tratta di questioni che riguardano la vita delle persone". È quanto afferma il segretario dell’Udc, Lorenzo Cesa. L’Udc, ha aggiunto Cesa, chiede che il Governo venga in aula "al più presto, già martedì".
Pdci: "Dichiarazione di guerra" "Stato di emergenza? Dopo l’aggravante di clandestinità e le impronte ai bimbi rom siamo giunti alla dichiarazione di guerra nei confronti dei cittadini extracomunitari. Con questo governo, al peggio non c’è mai fine. Arrivati a questo punto, in Italia, c’è solo un’emergenza: la democrazia": così Pino Sgobio della segreteria nazionale del Pdci.
Vendola: "E' un pezzo di fascismo" Parlando a margine dei lavori del congresso di Rifondazione, il leader dell’area bertinottiana del Prc accusa: "Un passo alla volta stiamo procedendo fuori dal recinto della democrazia. Troppe scelte inquietanti vediamo da parte del Governo delle destre: le impronte ai bambini rom, il reato di clandestinità, la militarizzazione di pezzi del territorio per gestire il ciclo dei rifiuti e oggi la proclamazione dello stato di emergenza per combattere l’immigrazione". Per Vendola "è un brano, un pezzo di fascismo. Ogni giorno - spiega - si sposta la soglia della legittimità democratica".
La Lega: "La clandestinità non è più tollerata" "Finalmente un governo che vede la realtà per quella che è e ha una linea chiara sull’immigrazione clandestina". Così il presidente dei deputati della Lega Nord, Roberto Cota, commenta lo stato di emergenza nazionale indetto dal governo. "Il contrasto all’immigrazione clandestina è una priorità - prosegue - e non qualcosa da evitare come è stato in passato. Oltre a garantire il potenziamento delle attività di contrasto, l’estensione dello stato di emergenza dà anche all’esterno un forte segnale, tale da far capire che l’immigrazione clandestina - conclude Cota - non è più tollerata".
Gasparri: "Scelta di rigore" "Non credo ci siano drammatizzazioni da montare. Tutti gli anni d’estate crescono gli sbarchi e il movimento di clandestini. In passato era stato proclamato lo stato di emergenza per alcune parti del Paese per rendere le procedure più incisive. Questa volta il ministero dell’Interno ha chiesto che questa decisione sia estesa a tutta l’Italia per consentire alle prefetture di fruire di maggiore possibilità di azione. Ci sono maggiori possibilità di intervento, è una procedura amministrativa e burocratica che consente un maggiore intervento. Non c’è una militarizzazione del territorio".
Bindi: "Clima da stato di polizia" Un "clima da stato di polizia". Rosy Bindi, vicepresidente della Camera, dice che "di emergenza in emergenza, il governo continua ad alimentare la paura anzichè risolvere i problemi. Dopo la blindatura della giustizia con l’immunità per il capo del governo e dopo la militarizzazione dei cassonetti e della manovra Finanziaria, ecco lo stato di emergenza in tutto il paese per gli immigrati. Ma - si domanda Bindi - dove sono le masse di clandestini che premono alle porte delle nostre città? E quali sono i rischi per l’ordine pubblico? La realtà per questo governo non conta. Conta invece l’effetto degli annunci che servono a giustificare un clima da Stato di polizia, più o meno palese".
Fini: "Governo in parlamento" La presidenza della Camera ha contattato il governo per chiedere che all’inzio della prossima settimana, al massimo entro martedì, intervenga a Montecitorio, in aula o in commissione, sulla vicenda dell’emergenza
immigrazione. Fini si sarebbe reso interprete in via istituzionale con il governo di una richiesta di informativa che gli è stata avanzata informalmente e con contatti telefonici da gruppi parlamentari di opposizione.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.