Imola Medico abusa di una ragazzina di 13 anni e si vanta con gli amici parlando al telefono

Ha abusato per oltre un anno della figlia tredicenne di un’amica. Ieri un medico di 41 anni di Imola è stato arrestato dalla Polizia dopo la richiesta di custodia cautelare del Pm di Bologna Flavio Lazzarini, convalidata dal Gip Marinella De Simone. All’uomo è stato sequestrato anche il computer contenente un numero imprecisato di messaggi, mail, foto e altri file che dimostrerebbero le violenze sull’adolescente, iniziate già nella primavera 2007. Le indagini degli investigatori sono iniziate lo scorso settembre quando la ragazza, a seguito di una crisi avvenuta a scuola durante le prove per una recita, ha deciso di confidarsi con la sua insegnante e con la psicologa dell’istituto che l’hanno convinta a denunciare le violenze. La mamma, una operaia separata dal marito, conosce il medico da anni e si fidava di lui tanto che gli affidava la figlia quando non era a casa. Tra la ragazza e l’uomo si è instaurato negli anni un rapporto di amicizia e di fiducia; secondo gli inquirenti la ragazza, in un primo momento, aveva corrisposto alle sue avances. La polizia postale di Bologna, infatti, ha ritrovato chat, sms, mail, messaggi vocali destinati alla ragazza e persino registrazioni di telefonate tra l’uomo e i suoi amici, in cui si vantava della storia, raccontandone anche particolari intimi. Tanto che un conoscente in una conversazione gli risponde: «Quando ti arresteranno ti porterò io le arance in carcere». Nel frattempo, l’arrestato aveva raccontato ai suoi conoscenti la natura della storia, senza preoccuparsi di nulla e difendendosi dietro al fatto che «lei è consenziente». E mentre alle amiche si fermava a considerazioni vaghe, con i maschi era sceso in particolari intimi, incurante delle loro preoccupazioni. L'uomo era completamente invaghito della giovane.

I messaggi d'amore inizialmente erano corrisposti. Quando, però la vittima aveva tentato di ribellarsi ha suscitato in lui una stizzita reazione di gelosia: «Io e te non possiamo smettere di vederci, non posso sopportare che tu veda i tuoi amichetti».

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