Imola Uccide il patrigno con il machete davanti ai carabinieri

Ha chiamato i carabinieri perché lo aiutassero a tranquillizzare il patrigno ubriaco, poi davanti a loro l'ha ucciso a colpi di machete. È finita così l'ennesima lite tra un ragazzo di 19 anni e il secondo marito della madre, in una palazzina della zona industriale di Imola. Vittima un muratore albanese di 28 anni, Emilian Keci, che di recente aveva sposato la 40enne Stefania Bianchini (cassiera di un supermercato): l'ha ucciso Nicolas Fini, 19 anni. Da due anni i tre vivevano nello stesso alloggio, verso le 3 di domenica notte le voci disperate della donna, presa a schiaffi dal marito, si sono sentite fin sulla strada. Il terzetto era appena rincasato, lei stanca delle intemperanze del marito in evidente stato di ebbrezza, ha chiesto aiuto al figlio: «Portalo via, portalo via». Come altre volte il giovane ha telefonato al 112, il patrigno era gia stato denunciato un anno fa per maltrattamenti in famiglia e in un’altra occasione per guida in stato di ebbrezza. La pattuglia è arrivata quasi subito. Keci però era fuori di sé, ha sfidato il figliastro, nonostante l'invito alla calma degli agenti che erano riusciti a farlo uscire in cortile. Il peggio sembrava scongiurato, fra i contendenti c'erano alcuni metri e due carabinieri frapposti.

«Vieni fuori, viene fuori», ha urlato l'albanese a Nicolas, fermo sulla soglia del portoncino d'ingresso. Lui ha questo punto è uscito e con un machete che teneva nascosto, ha colpito alla testa il patrigno per ben tre volte. Poi si è fatto arrestare.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica