Cronache

Imparare giocando, una cosa da grandi

Imparare giocando, una cosa da grandi

Tra le tante cose che gli adulti dimenticano della loro infanzia ce n'è una che, forse più di tutte, varrebbe invece la pena di ricordare bene perché in grado di riempire ogni momento della vita di gioia: lo stupore della scoperta.
Ci sono luoghi però che, anche se dedicati ai piccoli, non solo possono aiutare i grandi a ricordare cosa sia la meraviglia della scoperta, ma sono anche in grado di insegnare a comprendere davvero molti fenomeni naturali che avvengono ogni giorno proprio davanti ai nostri occhi troppo spesso indifferenti.
«La città dei bambini e dei ragazzi» di Genova è uno di questi. I 96 exhibit (giochi interattivi) presenti in questo centro sono organizzati per isole tematiche, cioè percorsi di gioco che affrontano in modo organico un tema specifico, ed inoltre sono divisi in due grandi spazi, quello dedicato ai bimbi dai 3 ai 5 anni e quello per i ragazzi dai 6 ai 14 anni. Da ottobre 2006 inoltre anche i piccoli d'età compresa tra i 2 e i 3 anni possono usufruire di un'area a loro dedicata: un sentiero «morbido» si snoda all'interno di un bosco a misura di bambino. Rocce da toccare, una casetta costruita con i tronchi d'albero, la tana in cui accucciarsi e nascondersi, il ruscello da attraversare camminando sui sassi, insomma un percorso a tappe di scoperta volto a sviluppare sia la parte psicomotoria che sensoriale del bambino in piena sicurezza.
Le attrazioni dello spazio rivolto ai 3/5 anni sono dedicate alla scoperta di sé e del mondo circostante. Si parte con un vero e proprio cantiere dove si può costruire una casa con mattoncini di gommapiuma, secchi, carriole, carrelli su rotaia e silos. I bimbi vengono equipaggiati con mantellina e caschetto e possono creare costruzioni delle loro dimensioni. Si passa poi ad una zona dedicata all'acqua: grazie ad un sistema di rubinetti e mulini colorati si può giocare con la forza motrice dell'acqua e sperimentare com'essa dipenda dalla quantità e dalla velocità della stessa. Vi è poi anche una grande vasca con acqua corrente, attrezzata di mulini, dighe, contenitori di tipi diversi, pompe manuali e barchette, che aiutano i bimbi a capire come controllarne il flusso e quali siano i comportamenti di un fluido in movimento.
Infine specchi concavi e convessi e diverse telecamere, permettono di guardarsi da prospettive differenti. Un'esperienza davvero esaltante a giudicare dall'espressione della piccola Giada, quattro anni o poco più, che prima spaventata dall'osservazione di sè stessa in un monitor ripresa da telecamere da angolature diverse, inizia poi letteralmente a sbellicarsi dalle risate ripetendo il suo nome... ecco cosa significa la vera gioia della scoperta!
I giochi della parte 6/14 anni invece sono molto vari e spaziano dalla zona dedicata alla natura, in cui sono presenti formiche, che possono essere osservate nella loro organizzazione «sociale», e due specie diverse di testuggini, a quelle dedicata alla tecnologia in cui un'installazione digitale interattiva permette al visitatore di interagire attraverso l'ombra del proprio corpo con la rappresentazione virtuale di una cascata di sabbia colorata, a quella dedicata alla fisica, con molti esperimenti sulla luce, e a quella infine dedicata alla multimedialità attraverso uno studio TV completo di postazione giornalistica, scenografia, carta meteo, telecamere e regia in cui è possibile progettare e realizzare un telegiornale o un cortometraggio.
Uno dei giochi più affascinanti di questa sezione è «I colori delle ombre»: la nostra esperienza infatti ci insegna che le ombre sono grigie o nere, ma in questo exibit si scopre che non sempre è così. Tre fasci di luce di colore rosso, blu e verde (colori fondamentali), vengono proiettati su un telo bianco e creano una macchia centrale bianca (derivante dalla sovrapposizione dei tre). Intorno ad essa sono visibili porzioni dei tre colori fondamentali e di quelli secondari. I visitatori possono giocare creando ombre di diverso colore a seconda della propria posizione rispetto ai fasci di luce: se il giocatore «interrompe» tutti e tre i fasci, l'ombra sulla parete sarà nera (assenza totale di luce). Ma se ne ferma solo due, apparirà un'ombra del colore che non ha «bloccato» con il suo corpo. Se ne interrompe uno solo, sorgerà un'ombra del colore corrispondente alla sovrapposizione dei rimanenti due.
Oltre ai percorsi permanenti, a gennaio, durante ogni weekend, sono previste animazioni speciali per tutte le fasce d'età, che non comportano maggiorazioni sul prezzo del biglietto.
I piccolissimi, d'età compresa tra i due e i tre anni, sono invitati a partecipare ad una rappresentazione animata, che si basa sulla drammatizzazione del libro «Il piccolo Bruco Maisazio» del celebre Eric Carle e che racconta di un simpatico bruco che mangiando una varietà di leccornie si trasforma in farfalla (sabato e domenica alle 11).
I bimbi da 3 a 5 anni scopriranno attraverso l’animazione come si forma una nuvola e perché piove (sabato e domenica alle 12 e alle 16). Nei weekend di gennaio, si tiene «Mini Darwin alle Galapagos», mostra dedicata ai bambini tra gli 8 e i 12 anni, che vuole condurre alla scoperta dell'evoluzione di Darwin e delle biodiversità attraverso l'esplorazione delle isole Galapagos (oggi, domani e venerdì alle 16.30, poi ogni sabato e domenica alle 15 e alle 17).
Per informazioni: www.cittadeibambini.net, tel.

010 2475702, info@cittadeibambini.net
*Fisico

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