Imperia - Ha lo sguardo fiero, Annarita, perché, anche se ha solo 21 anni, la vita l’ha già costretta a guardarla in bene dritta in faccia. Annarita Marino è su una carrozzina da quando è nata. E ieri sul suo motorino per disabili è entrata all’Oviesse di Imperia, assieme a due sue amiche. L’addetto alla sicurezza - al quale le ragazze avevano fatto presente che c’era la carrozzina di Annarita - le ha tenuto la porta aperta e l’ha fatta entrare, ma è arrivato il direttore che, invece, l’ha invitata subito a uscire facendo intendere che la carrozzina avrebbe dato fastidio agli altri clienti. Clienti che, per solidarietà, sono usciti con lei dal negozio. «È arrivato dicendomi che non potevo stare lì - spiega la ragazza che vive a Diano Marina e lavora come impiegata alla Croce d’Oro di Cervo -, mi ha proprio detto “cosa intende fare qui dentro?” Io l’ho guardato scioccatissima perché non mi era mai capitata una cosa del genere». Allibita e offesa Annarita è uscita e insieme a lei si sono precipitate fuori le amiche e diversi clienti del grande magazzino che avevano assistito alla scena. Ma una volta sul marciapiede sotto i portici di via della Repubblica, una delle ragazze che accompagnavano Annarita ha preso il cellulare e ha composto il 112. I carabinieri sono arrivati subito, ma Annarita ha preferito non sporgere alcuna denuncia. «Ho pensato che un rimprovero fatto dai carabinieri fosse sufficiente» spiega a mente fredda la ragazza, che aggiunge: «A me queste cose dispiacciono non perché qui sopra ci sono io e ci dovrò stare per tutti i giorni della mia vita, per sempre, ma perché anche se io camminassi e vedessi una cosa del genere mi arrabbierei comunque perché la sensibilità verso chi sta peggio di noi è un dato fondamentale per qualunque persona». Immediatamente la notizia è circolata e sono arrivate le prime reazioni. A cominciare da Venezia, dove ha sede la direzione dell’Oviesse, che si è detta «sinceramente rammaricata» e ha comunicato che «contatterà personalmente la signora Annarita Marino per esprimerle le proprie scuse». La società ha avviato immediatamente un’indagine interna per accertare l’accaduto. «Le direttive aziendali, infatti - prosegue la nota - prevedono il massimo rispetto nei confronti delle persone diversamente abili».
In serata anche il direttore del supermercato, Alberto Crippa, 48 anni, ha voluto fornire la propria versione sostenendo di «non aver capito, inizialmente, che si trattava di una disabile». Il dirigente ha spiegato che non era assolutamente sua volontà discriminare la giovane e che, anzi, l’avrebbe di buon grado aiutata a fare gli acquisti, se la vicenda fosse stata affrontata con più calma. Il direttore del centro commerciale avrebbe scambiato il motorino con tettoia, sul quale sedeva Annarita, per un qualsiasi altro ciclomotore.
Sulla vicenda sono arrivate le reazioni di esponenti politici di entrambi gli schieramenti.
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