"Impianti, i fondi ci sono. Ma mancano i progetti"

Bestetti (Fdi) spiega perché Palazzo Marino ha ignorato il bando regionale da 100 milioni

"Impianti, i fondi ci sono. Ma mancano i progetti"
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Cento milioni di euro: è quanto il Comune ha "perso" non partecipando al bando pubblico che metteva a disposizione fondi per la riqualificazione degli impianti sportivi. Un mese fa circa Regione Lombardia ha chiuso il bando per l'erogazione di 100 milioni di euro, di cui 30 a fondo perduto e 70 a credito agevolato. Sono state presentate 474 domande che non sono poche, segno che ci sono amministrazioni attente che si danno da fare per lo sport e per permettere a tutti di praticarlo. Tra le richieste di finanziamento per gli interventi la maggiorparte riguardano i centri sportivi comunali (412) mentre 37 sono state fatte per rimettere in ordine palestre scolastiche e 24 per intervenire sui playground.

Peccato che tra questi non compaia il Comune di Milano: eppure il recentissimo rapporto Fidal Lombardia scatta una fotografia impietosa sullo stato degli impianti di atletica milanesi mettendo in luce un dato agghiacciante: su 5 piste di atletica 5 sono fuori norma, ovvero il 100 per cento.

Il motivo dell'assenza di Palazzo Marino? Non aveva un piano di fattibilità tecnico economico per poter partecipare al bando. E dire che l'amministrazione è dotata di uffici tecnici in grado di redigerlo, sicuramente alla pari, se non più attrezzati di quelli delle altre amministrazioni, che pur hanno aderito. Senza quel piano, che altro non è se non un progetto preliminare di ristrutturazione di un impianto, non si può partecipare, come noto. Palazzo Marino, a differenza degli altri comuni, non era pronto al momento giusto?

"Non si può certo dire che il comune non fosse informato con largo anticipo- spiega Marco Bestetti, consigliere regionale di FdI-. In occasione del bilancio di previsione 2025 per permettere a tutte le amministrazioni, anche le più piccole, di arrivare preparate all'apertura della gara, dal momento che si trattava di uno stanziamento piuttosto importante, con il sottosegretario con delega a Sport e Giovani Federica Picchi la Regione ha organizzato un tour provincia per provincia, a partire dal Milanese, per presentarlo". Quindi? "La giunta Sala mostra tutta la sua inefficienza, impreparazione, mancanza di programmazione, sciatteria ed evidente disinteresse per lo sport per tutti" conclude Bestetti.

Non solo, i limiti delle politiche del Comune che servono a garantire la funzione sociale e lo sport per tutti si vedono anche per quanto riguarda la privatizzazione degli impianti che di fatto ha reso indisponibili cinque strutture balneari su otto: Argelati, Lido, Saini, Suzzani e Scarioni. E se anche il Comune sta tornando sui suoi passi mantenendo pubblica la piscina Argelati, stando alle dichiarazioni dell'assessore allo Sport Martina Riva la sostanza non cambia.

"Nessuna preclusione per il parternariato pubblico privato ma ciò può avvenire solo una volta che l'amministrazione ha fatto i compiti ovvero è un grado di offrire un buon servizio a prezzi sostenibili, ma qui l'impressione - continua Bestetti - è che avvenga il contrario: Milanosport ha aumentato le tariffe degli impianti e sta offrendo un servizio insufficiente con la scusa dei tagli del governo agli enti locali. Questo è il risutato di 13 anni di amministrazione di centrosinistra: quelli che sembravano servizi ovvi e scontati con il centrodestra, oggi sembrano un miraggio".

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