«Avrei dovuto andare domani con un cliente ma adesso non so in che condizioni è la via». Sono le parole di Giorgio Sacco, alpinista e guida alpina appena rientrato dal Perù che, nella sua attività di membro del soccorso alpino, ne ha viste tante e, ciò nonostante, non può che constatare un fatto evidente: che i seracchi sono lì da sempre e da sempre crollano, anche con una certa frequenza. Certo, cè anche lescursionismo di bassa quota, ma per chi vuole ripercorrere le orme dello scienziato-scalatore Horace Benedict de Saussurre (che l8 agosto del 1786 compì la prima ascensione assoluta del Bianco dando inizio a quella pratica che oggi chiamiamo alpinismo), non ci sono alternative. Scalare le montagne non è mai unattività blindata. Il rischio zero non esiste mai, nemmeno in casa, come insegnano le statistiche degli incidenti domestici. A pensarci mettono le vertigini, come le alte vette. Lalpinista lo sa. Sa che rischia un po di più. Ma vive anche esperienze più intense. Ogni cosa ha il suo prezzo. Lo sa bene Alex Busca, esperto scalatore valdostano che lanno scorso era in forza alle spedizioni himalayane e che, a maggio, è arrivato in cima allEverest. La sua passione per la quota non si ferma alle più alte montagne del mondo e in questi giorni gira in aliante: «Conosco bene il luogo dellincidente. Non è la prima volta e non sarà lultima che il seracco del Mont Blanc du Tacul scarica. Ma per favore non diciamo che è la stagione, la temperatura e altre fandonie simili. Ricordo bene che un inverno sono passato di lì in un periodo con temperature a meno 25 e ho trovato un ammasso di detriti inequivocabile. Ci aveva preceduto di un giorno. Al povero Kristian, sullAnnapurna, è andata male». Occorre aggiungere che in questo periodo la frequentazione della montagna aumenta in modo esponenziale e quello che accadrebbe comunque nel silenzio e nelloblio delle cime assume una rilevanza diversa.
«Questo non significa - conclude Busca - che non ci sono responsabilità nellalpinismo. Spesso vengono commessi errori di valutazione, ma non parrebbe questo il caso.
«Impossibile evitare un evento così»
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