«Impossibile rispettare i limiti Il ricorso al Tar è contro l’Ue»

Assoedilizia: «La Regione non c’entra, la colpa è delle norme troppo rigide. La soluzione? Il ticket di ingresso per i veicoli»

La Regione li ha chiamati «sostenitori della circolazione selvaggia», definendo la loro minaccia di ricorrere al Tar contro il blocco del traffico un gesto che dimostra «totale assenza di responsabilità e di senso civico». Dal momento che, ricorda sempre il Pirellone, si erano detti d’accordo nelle sedi ufficiali. «Ma quali estremisti, siamo gente di buon senso, la borghesia che ha costruito questa città» si arrabbia Achille Colombo Clerici, presidente di Assoedilizia. È stata proprio l’associazione dei proprietari di casa a minacciare un ricorso legale contro gli stop alle auto. «Non è la Regione l’obiettivo, vogliamo combattere le norme dell’Unione Europea. Fissano limiti che la Lombardia, per conformazione e clima, non potrà mai rispettare - insiste Colombo Clerici -. In nome di questi limiti si decide di fermare il traffico penalizzando la parte più debole della popolazione, chi non ha la villa in montagna dove passare il fine settimana. Una scelta che ha costi enormi, frena il sistema economico e produce risultati scarsissimi».
Ma che cosa farebbe Assoedilizia per contenere lo smog, dannoso per la salute? «Le auto sono la causa principale della presenza delle polveri sottili, per limitarle l’unica soluzione resta il ticket di ingresso in città - risponde Colombo Clerici -. Con i soldi incassati si dovrebbero sostituire subito gli autobus in circolazione con mezzi ecologici. Poi andrebbe finanziato il teleriscaldamento».
Il tema delle caldaie coinvolge direttamente i proprietari di casa. «La legge permettere di scegliere tra un impianto unico condominiale o tante caldaiette, una per appartamento. La prima è la soluzione migliore, meno impianti abbiamo, meno rischi di sprechi e cattivi funzionamenti esistono. L’ideale sarebbe poi che un grosso impianto riscaldasse più condomini, magari producendo calore in modo ecologico, come già succede con alcune stazioni di teleriscaldamento» conclude.
Nel gruppo degli scontenti c’è anche l’Osservatorio di Milano, per un motivo opposto. «Fermare le auto di domenica non serve a niente - dice il suo direttore, Massimo Todisco-. Grazie al blocco, ieri, sono rimasti in garage 300mila veicoli. Da oggi a sabato, con la ripresa della normale attività lavorativa, in città ne circoleranno sei milioni».

Da qui la ricetta dell’Osservatorio, specializzato nella raccolta di dati sulla città: «Meglio puntare sulle targhe alterne come provvedimento tampone. E nel tempo avere più mezzi pubblici, corsie preferenziali dove possano viaggiare velocemente, posteggi di corrispondenza con il metrò gratuiti».

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