da Città del Vaticano
Benedetto XVI sabato prossimo riceverà oltre 8mila imprenditori cattolici provenienti da tutto il mondo. Cè grande attesa per il discorso che rivolgerà loro. A organizzare levento è stata lUnione cristiana dei dirigenti imprenditori. «Bisogna far recuperare alle aziende tensione morale. Solo con una classe dirigente dotata di coscienza e una base formata, si superano anche i momenti di crisi» ha detto Angelo Ferro, presidente dellUcid.
È la prima volta che il mondo imprenditoriale di fede cristiana si riunisce in Vaticano per unudienza papale. «Finora le udienze pontificie erano riservate solo al direttivo, non oltre 200 rappresentanti della nostra unione» ha aggiunto Ferro sottolineando che «anche gli uomini daffari possono contribuire al bene comune con un supplemento di impegno. Le 13mila iscrizioni per ludienza dimostrano che cè una forte domanda di valori alti». Tra gli italiani attesi Oltretevere Giancarlo e Luigi Abete, Vittorio Merloni, Giovanni Armenise, Giovanni Bazoli, Giuseppe Gioia di Confagricoltura, Giovanni Giavazzi di Italcementi, Federico Falk assieme al cardinale Ennio Antonelli che è il direttore spirituale dellUcid.
«Ci prepariamo allincontro di sabato come a un pellegrinaggio. Siamo convinti che solidarietà e amore, come spiega il Papa nella sua enciclica, possano essere applicati anche in economia, disciplina partecipe del progetto divino. Sentiamo di avere una responsabilità sociale» ha continuato il presidente.
Onestà, trasparenza, coerenza negli affari, no al profitto fine a se stesso. Sono gli imperativi per la «coscienza» dellimprenditore cattolico. La solidarietà si traduce su più fronti. Azione di volontariato e risorse ai più giovani nellambito di progetti di microcredito per favorire la micro imprenditorialità giovanile. «Il lavoro per noi è un dono, quindi la competenza va trasferita agli altri. Far fruttare i talenti è tipico insegnamento della dottrina sociale della Chiesa. Creando risorse si contribuisce al bene del Paese», conclude Ferro.
Soddisfatto anche Giuseppe De Rita, segretario del Censis, e già presidente dellUcid nei primi anni '90. «Siamo usciti finalmente dallisolamento, dal ghetto in cui operavamo, dal clima di sospetto che i ricchi non potessero far nulla per gli ultimi. La Chiesa si è aperta e ha superato la diffidenza verso gli imprenditori e la società ha riconosciuto che fare limprenditore non è una bestemmia».
Delle 13mila domande rivolte dagli aderenti allUcid per essere ammessi alludienza, circa 8mila saranno accolte, in corrispondenza di altrettanti imprenditori che saranno ricevuti sabato.
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