«Le imprese ripartano da Assolombarda»

Milano come Berkeley, negli Stati Uniti. Piccoli orti e cucine all’interno di alcune scuole della città, perché i bambini possano coltivare e cucinare quello che producono. Non è solo un’idea, ma un progetto su cui il ministro all’Educazione e candidato sindaco della Cdl, Letizia Moratti, ha «già ragionato col presidente di Slow Food Carlo Petrini, per vedere come portarlo in città». D’altra parte, lo ha spiegato anche ai coltivatori e allevatori che ha incontrato ieri mattina alla cascina della Famiglia Campi, in località Trenno, «Milano è il secondo comune in Italia per l’agricoltura, e credo che debba essere valorizzata e vista come una risorsa».
Un impegno che ha già tradotto in proposte concrete. Intanto, «Palazzo Marino, proprietario di circa il 30% delle aree agricole, dovrà concederle per tempi più lunghi (oggi la convenzione dura al massimo tre anni, ndr), cosicché gli agricoltori possano programmare le attività a lungo termine e ammortizzare gli investimenti». Ragionamento che potrebbe portare anche alla creazione di «nuovi agriturismi sul territorio, offrendo un’opportunità turistica per la città».

Ma Letizia Moratti si è impegnata anche a «creare uno sportello per l’agricoltura in Comune, per superare l’attuale frammentazione tra diversi uffici», e ad «ampliare la percentuale di verde agricolo, trasformando la destinazione d’uso di parte dei terreni oggi sono destinati a verde comunale». Sul territorio del comune attualmente si estendono circa tremila ettari di terra, coltivati da 140 aziende agricole che danno lavoro a più di quattrocento operatori.

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