Inchiesta vip, è giallo sul video che accusa un politico

Ritratta tutto Leila Virzì, la starlette che parlò di un festino a luci rosse su uno yacht a Capri e di un politico seguito fino ai Caraibi. Ora sarà convocata dal pm Woodcock. Oggi a Potenza interrogati dai magistrati Della Valle, Fernanda Lessa e Raoul Bova

Inchiesta vip, è giallo sul video 
che accusa un politico

Gian Marco Chiocci
Massimo Malpica

Potenza - Il film «compromettente» su un importante esponente politico si tinge di giallo. Di quella giornata in barca con tre ragazze, un trans, un ingegnere napoletano, un imprenditore, tanta cocaina servita su piatti d'argento e, appunto, un noto politico nazionale di cui aveva parlato una delle starlette che sarebbero state a bordo dello yacht al largo di Capri, Leila Virzì.

La ragazza, una 35enne di bell'aspetto, controfigura di diverse attrici tra cui Monica Bellucci, aveva rivelato lei stessa la vicenda. Confermando la «compagnia» a bordo dello yacht e le attività piuttosto imbarazzanti che vi si sarebbero svolte. E raccontando, tra l'altro, di aver ricevuto pressioni, forse minacce, da qualcuno che le aveva detto che esisteva un video di quel festino d'alto mare.
Ieri, però, la ragazza ha fatto marcia indietro. Contattata al telefono e sentita anche dal Tg1 ha ritrattato tutto negando quanto precedentemente riferito al suo difensore: «Non so nulla di questa vicenda, mai stata su una barca con un politico, anzi, mai stata su una barca. Soffro di mal di mare». Unica ammissione, essere stata nel capoluogo lucano nei giorni scorsi. Ma «solo per un semplice cambio di residenza».

Un effetto delle «pressioni» di cui lei stessa aveva parlato? Una semplice bufala sparata per ottenere pubblicità? Una mossa strategica per prendere tempo in attesa di trovarsi faccia a faccia con i magistrati? Quasi certo, a questo punto, una sua convocazione in procura nei prossimi giorni per chiarire l'episodio e dissipare i dubbi sull'esistenza o meno del video shock con un politico.

Una vicenda oscura che ricorda, al contrario, quella di Massimiliano Scarfone, l'autore degli scatti di Sircana sul viale dei trans che in un'intercettazione si vantava dell'impresa, nelle interviste negava tutto salvo poi ritrattare quando il Giornale gli ha scoperto il bluff ricostruendo la cessione del servizio al settimanale Oggi.
Eppure un politico - del quale nessuno per ora conosce l’identità - tirato in ballo in questa storia ha dovuto comunque fare i conti con i segugi dell'agenzia Corona's che l'avevano puntato nell'estate scorsa, decisi a seguirlo fino ai Caraibi per prenderlo in castagna.
A questo punto bisognerà capire quale delle versioni «rilasciate» dalla Virzì è quella vera, anche perché agli inquirenti - contrariamente a quanto paventato - non l'avrebbero ancora convocata. Allo studio degli investigatori anche la possibilità che questa storia, ancora tutta da comprendere, sia completamente diversa da quella degli scatti rubati al «re delle scarpe» Diego Della Valle, in quanto combacerebbero sia il periodo (giugno scorso) sia il luogo (Capri).
Quanto a Della Valle, che stamattina sfilerà in procura, in un comunicato ha detto di averle comprate non da Corona, e nemmeno per il tramite del settimanale Oggi, solo per tutelare la propria privacy pur non ritenendole compromettenti. Aspettando di svelare il finale dell'ultimo giallo, il tema di un possibile ricatto a danno di politici ed imprenditori sarà probabilmente al centro del colloquio con i magistrati del patron della Fiorentina, atteso stamattina dal gip Alberto Iannuzzi e dal pm Henry John Woodcock a Potenza per l'inizio di una nuova settimana di interrogatori. La sfilata di vip a palazzo di giustizia proseguirà, sempre in giornata, con la modella brasiliana Fernanda Lessa, per chiarire una sospetta fuga di notizie sull'inchiesta, per concludersi nel pomeriggio con la moglie di Corona, la croata Nina Moric.

Domani, invece, arriverà a palazzo di giustizia anche l'attore Raoul Bova, anche lui

probabilmente coinvolto nell'inchiesta di Vallettopoli come vittima di una tentata estorsione: a lui, come ad altri vip, fa riferimento un file sequestrato dalla polizia nello studio milanese del Grande accusato: Fabrizio Corona.

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