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Incontro a Milano di dodicimila urologi europei

Più di dodicimila specialisti di tutto il mondo parteciperanno al congresso della Società Europea di Urologia, in programma a Milano (Convention Center, via Gattamelata) dal 26 al 29 marzo. Col professor Francesco Rocco, direttore dell’Istituto di urologia dell’università statale di Milano anticipiamo alcuni temi che saranno al centro del dibattito.
Domina la scena il carcinoma prostatico, la cui frequenza è purtroppo in crescita: non solo perché si allunga la vita media, ma anche perché i mezzi diagnostici sono più efficaci. Le statistiche italiane registrano ogni anno più di 23mila nuovi casi, con una mortalità superiore al 30%. La diagnosi precoce ha ridotto notevolmente le complicazioni mortali: nel Congresso saranno esposte le più recenti ricerche in tema di nuovi marcatori capaci di favorire l’individuazione precoce del tumore prostatico. Dal meeting sarà rinnovato il consiglio di eseguire una visita prostatica con il dosaggio del PSA una volta all’anno a partire dai 50 anni. In tema di terapia chirurgica del cancro prostatico la grande novità è costituita dall’utilizzazione del Robot Da Vinci, che costituisce la forma più sofisticata di chirurgia miniinvasiva. In questo campo è stata largamente sperimentata ed apprezzata una metodica chirurgica, pubblicata dal professor Rocco sull’autorevole Journal of Urology, che permette di evitare o ridurre a poche settimane (in 80 casi su 100) l’incontinenza urinaria, una delle più temute conseguenze della prostatectomia radicale. Questa nuova metodica italiana viene applicata in tutto il mondo, sia con la chirurgia tradizionale, che con le tecniche laparoscopica e robotica, come testimoniano recenti articoli pubblicati su riviste come European Urology e British Journal of Urology.
Meno diffuso e tuttavia temibile è il carcinoma renale. Oggi questa malattia viene diagnosticata sempre più precocemente, grazie all’accertamento ecografico, tanto da consentire un alto tasso di guarigioni definitive. Se viene diagnosticato tardivamente il tumore renale può provocare danni irreparabili. La grande assise milanese (che avrà tre presidenti italiani: i professori Artibani, Rigatti e Mirone) affronterà anche un tema scottante, quello delle infezioni contratte in ospedale, presentando i risultati di uno studio realizzato attraverso Internet a livello mondiale.
Il Congresso sarà concluso dall’incontro di grandi urologi con i pazienti, in una riunione organizzata da Europa Uomo, associazione di pazienti affetti da malattie della prostata.
Dopo tante sessioni dedicate alla scienza e alla tecnica si tornerà a parlare del rapporto umano tra medico e paziente.

Il professor Rocco – che dirige una struttura modernissima, ricostruita e rinnovata solo da due anni – ama ricordare l’insegnamento del suo maestro: «Il professor Pisani ci ha trasmesso un comandamento: curare chi soffre col bisturi ma anche con l’introspezione psicologica e seguirlo con grande umanità».

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