Incriminati un medico e due infermieri del carcere

Omicidio involontario, l’equivalente dell’omicidio colposo nel codice penale italiano. Questa l’accusa che ha portato il giudice istruttore Christoph Morgan a incriminare il medico e due infermieri del carcere francese di Grasse, dove il 25 agosto 2010 morì Daniele Franceschi, 36 anni, di Viareggio (Lucca). A causare la morte, secondo la perizia medico-legale, fu un problema cardiaco, quasi certamente un infarto, non curato nonostante da due giorni Franceschi lamentasse dolori al petto e fosse stato visitato. Una decisione alla quale il tribunale è arrivato anche grazie alla testardaggine di Cira Antignano, la madre del 36enne, arrivata lo scorso anno a protestare davanti all’Eliseo per chiedere giustizia, a invocare l’intervento di Carla Bruni, la premiere dame di Francia. E prima ancora pronta a farsi arrestare mentre protestava di fronte al carcere di Grasse.

Lei, che ora vuole iniziare lo sciopero della fame a Parigi, dice: «Finalmente cominciamo a vedere giustizia, ma io non mi fermo». «Non escludo che possano esserci altri indagati» ha aggiunto Maria Grazia Mennozzi, uno dei legali della Antignano.

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